Nel mio post precedente scrissi che per mettere a tacere qualsiasi malumore serviva un intervento forte e deciso da parte della proprietà per dipanare tutti i dubbi sulla reale intenzione di proseguire o meno con il tecnico di Ravenna. La risposta non si è fatta fortunatamente attendere e dopo alcuni giorni di giustificata “riflessione” è giunta la conferma della piena fiducia nei confronti dell’allenatore. Tuttavia la parola finale spetta da sempre al campo e la vittoria contro il Varese – 2 a 0 con reti di Moras e Rivas – ha confermato ancora una volta che al di là dei moduli di gioco la differenza la fanno le motivazioni e l’atteggiamento con i quali una squadra scende sul terreno di gioco. Dal punto di vista tattico, Mandorlini è rimasto coerentemente fedele al suo 4-3-3 e la squadra è apparsa – almeno per un’ora – decisamente vivace ed aggressiva. L’immagine più bella di questa importante vittoria è senza dubbio rappresentata dall’abbraccio collettivo di tutti i giocatori con il loro allenatore dopo il gol del vantaggio firmato da Moras. Un segnale forte e chiaro – dedicato in particolare ai tanti gufi usciti allo scoperto in settimana – specchio di come la squadra sia con il tecnico e non contro di lui. Mandorlini, da sempre vero uomo di campo, ha dimostrato che se l’atteggiamento è quello giusto questo Verona può dire la sua con tutti e soprattutto fino in fondo.
A margine confesso che non mi è del tutto piaciuto l’approccio alla gara da parte di Gomez e Rivas. L’obiettivo di Mandorlini era quello di utilizzare nell’ultima mezz’ora due esterni freschi per sfruttare eventuali veloci ripartenze in contropiede – il Varese si era naturalmente riversato in avanti alla ricerca del pareggio – ma i due argentini non sono riusciti ad incidere come era nelle intenzioni del tecnico. L’ex barese, in particolare, è apparso svogliato e poco propositivo. Il gol nel finale ha solo in minima parte salvato una prova decisamente incolore. E non è purtroppo la prima volta.
La vittoria di sabato rappresenta sicuramente una buona iniezione di fiducia. Ora serve però ritrovare sin dalla prossima partita continuità di gioco e soprattutto di risultati. Mercoledì nel posticipo del turno infrasettimanale ci aspetta l’insidiosa trasferta del San Nicola contro i biancorossi di Torrente, pienamente invischiati nella lotta per non retrocedere e sicuramente poco disposti a lasciare sul campo fondamentali “punti salvezza”. Le prossime giornate di campionato ci riservano poi due insidiose sfide casalinghe con Padova e Livorno intervallate dalla mai facile trasferta di Grosseto.
Tavola quindi decisamente ben apparecchiata dove serviranno in abbondanza determinazione e personalità. Ma soprattutto, avanti con Mandorlini!