Dopo un pasto veloce e con tutta la stanchezza della gita, eccoci pronti per il secondo spettacolo di S’Urtima Jana. Dentro di noi ora avevamo anche lo spirito nuragico appena vissuto (ma anche una grande quantità di fango nelle scarpe e nei vestiti). ma pronti per affrontare la scena più intensamente.
Ci presentiamo all’ingresso del museo d’arte moderna dove ha sede Sardica, il circolo dei sardi che ci deve ospitare, ma ecco giungere l’ennesimo imprevisto.
All’ngresso, una guardia bulgara ci fa segno che il museo è chiuso.
Abbiamo saputo poi che era stata appena allestita la mostra su Salvator Dalì e che c’erano severe misure di sicurezza.
Ma i problemi non finiscono qui. Tutta l’attrezzatura che riguarda l’amplificazione non esiste e noi che avevamo al nostro seguito basi con mixer ed MP3 non avremmo potuto fare nulla. Il mio debutto come fonico, che era andato fortunamente a buon fine nella precedente rappresentazione, a quanto pare era già finito.
Ho cercato di farmi venire delle idee affinchè lo spettacolo potesse svolgersi anche senza musica. Le idee c’erano, non c’erano le voci. Lo stress del viaggio e tutte queste emozioni aveva tolto a quasi tutti i ragazzi, la voce, almeno quella necessaria per cantare. Chi recitava, bene o male poteva fare qualche cosa. Eravamo, come suol dirsi in sardo, “nella bagna fino al collo“!!
C’era un’impianto stereo e l’unica cosa da fare, sarebbe stato trovare un PC per trasformare almeno una parte delle musiche in CD. Fortunatamente il circolo aveva a disposizione questo e in un battibaleno abbiamo optato per questa soluzione.
Lo spettacolo, seppur con mille inconvenienti è andato a buon fine ricevendo dai soci e dai ragazzi della scuola locale, tantissimi applausi e dimostrazioni d’apprezzamento.
Ormai tutti avevamo raggiunto la misura max di stanchezza e nonostante la cena offerta nel più bel ristorante sardo di Sofia, non si vedeva l’ora di ritornare nella nostra amata isola.
Anche il rientro ha avuto tantissimi imprevisti, naturalmente con la Ryanair: molti bagagli superavano il peso a causa dei ricordini e in tanti sarebbero rimasti a terra se alcuni non si fossero vestiti a strati per poter svuotare le valige. In aereo i ragazzi hanno intonato alcune canzoni ritmate in ringraziamento al prof. Basile da loro molto amato anche per queste iniziative d’ istruzione un po’ fuori dagli schemi. Un’esperienza scolastica ricca di insegnamenti che non dimenticheranno mai.
Curiosità:
In tutti questi giorni in nessun ristorante abbiamo trovato la frutta. Si usa il piatto unico esclusivamente a base di carne (moltissimo pollo fritto) condite con salsette piccanti,verdure miste e dessert finale.
I taxi, in maggioranza sono abusivi e i consigli sono quelli di contrattare il prezzo prima di salire.
Si può pagare benissimo anche con i nostri bancomat anche nei negozi attrezzati
Si parla l’inglese solo negli alberghi e negli uffici di cambio, ma nei grossi centri commerciali abbiamo trovato giovani commessi che utilizzavano il traduttore di Googol per comunicare con noi. Ottima idea!