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Avenue Q: la Strada per Diventare Adulti

Creato il 13 gennaio 2016 da Dietrolequinte @DlqMagazine
Avenue Q: la Strada per Diventare Adulti

Prendete la strada di un quartiere periferico di una grande metropoli in cui convivono uomini e pupazzi in stile Muppet Show. Chiamatela Avenue Q e ambientateci una commedia spassosa, ma intrisa di problematiche forti. Infine, aggiungete musica dal vivo e tantissime canzoni. Il risultato sarà Via della SFIGA!, spettacolo diretto da Maicol Piccinini e portato sul palcoscenico del Teatro Dehon di Bologna dalla Compagnia delle MO.RE.

Nella sostanza, siamo di fronte ad una versione nostrana di Avenue Q, musical di successo di Robert Lopez e Jeff Mark andato in scena per la prima volta a Broadway nel 2003, che in modo assai originale si propone di sviscerare una serie di tematiche che affliggono i giovani nell'atto del passaggio dalla vita scolastica a quella "reale". In particolare si parla di quei sogni che, nel momento di confrontarsi con il mondo degli adulti, così complesso e sconosciuto, con l'affitto e le bollette da pagare, un piatto, possibilmente pieno, da mettere in tavola ed un lavoro che si fatica a trovare, sono stati coltivati durante l'adolescenza ed ora rischiano di naufragare miseramente.

La scelta degli autori, ricorrendo ad un genere "giovanilistico" come il musical, è quella di proporre una satira della società contemporanea che, operando un'ingegnosa fusione tra il reality show di MTV The Real World e il mitico Sesame Street (in Italia noto come Sesamo apriti), viene fatta trattando temi strettamente legati al mondo degli adulti come il razzismo, la pornografia, l'omosessualità e la schadenfreude (il piacere procurato dalla sfortuna altrui).

La pièce, caratterizzata da battute e situazioni spassose, sottolineate da belle canzoni e dalla contagiosa simpatia dei "pupazzi animati" (o "pelosi" se preferite), non esita tuttavia a ricorrere ad uno humour nero talvolta non propriamente "politicamente corretto", ma, forse proprio per questo, si riempie di suggerimenti e soluzioni perseguibili ai problemi e alle ansie dei giovani che entrano nell'universo dei grandi.

In un enorme condominio, che si affaccia appunto sulla Avenue Q, vediamo così ragazzi e ragazze, single e coppie, etero e gay, alle prese con storie di cuore, con problemi relazionali e con esigenze pratiche, dilaniati tra aspirazioni che sbattono contro il muro del sociale e delle convenzioni.

Pornografia, razzismo, amicizia e pregiudizio sessuale divengono cime di fatto invalicabili, dopo la loro quasi naturale negazione iniziale, ma è proprio nel tentativo di superare certi limiti che i personaggi crescono, perdendo la loro verginità e sacrificando una parte del proprio io e, purtroppo, anche dei loro sogni. Ma solo mettendosi completamente a nudo, di fronte agli altri condomini (e al pubblico), nel confronto e, spesso, anche nello scontro, riusciranno, sacrificando la loro innocenza, a ritrovarsi e ad accettarsi per quel che sono davvero.

Sarà proprio questa ritrovata consapevolezza di sé la chiave per scardinare l'indifferenza, la diffidenza, la diversità, permettendo quel dialogo, scevro da condizionamenti sociali, necessario al vivere, e al sopravvivere, in società.

I tanti applausi, convinti e calorosi, hanno salutato uno spettacolo che, nelle sue due ore, ha fatto sorridere, ridere, ma, soprattutto, riflettere, regalando una buona chiave di lettura a chi vuole comprendere le problematiche della vita di tutti i giorni in questo primo scorcio del nuovo millennio.


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