Drosophila melanogaster
A volte siamo indotti istintivamente a credere che la rivalità in amore sia solo un inutile dispendio energetico, e che sia molto meglio cercare di evitare in ogni caso il confronto diretto con possibili competitori affinché tutto fili liscio come l'olio, senza intoppo alcuno. Il fatto però è che spesso noi umani trascuriamo l'importanza della conquista, perché siamo abituati ad una vita fatta di troppi comfort e comodità, senza sofferenze; per molti animali, invece, che non hanno neanche la più pallida idea di cosa sia la vita comoda, sembra che conquistarsi qualcosa "con le unghie e con i denti" - è il caso di dirlo - sia la strategia vincente più di qualsiasi alternativa indolore.
Secondo una scoperta recente condotta dagli studiosi della University of East Anglia (UEA) e pubblicata sulla rivista Proceedings of the Royal Society B, tramite uno studio condotto sull'arcinoto moscerino della frutta Drosophila melanogaster, i moscerini maschi cambiano di continuo il loro comportamento di accoppiamento a seconda che abbiano o meno trascorso del tempo con altri maschi rivali prima dell'accoppiamento. Pertanto, sembra che la socialità possa influire con plasticità e a breve termine sul successo riproduttivo del singolo individuo.
In precedenza, il teamUEA aveva scopertoche, nell'ambito di unsingoloaccoppiamento, i maschi che erano stati espostiaimaschi rivali prima dell'accoppiamento, avessero una durata d'accoppiamento significativamente maggiore. I ricercatori questa volta hanno cercato di capire se i maschi potessero cambiare il loro comportamento quando inseriti in una serie di differenti contesti sociali, cambiando questi ultimi ripetutamente affinché i maschi incontrassero più o meno rivali per l'accoppiamento, da situazioni di assenza di rivali all'estremo opposto. Il comportamento dei moscerini maschi nell'accoppiamento si è rivelato piuttosto variabile a seconda del grado di rivalità con altri maschi sperimentato: in particolare, i maschi che sono entrati maggiormente in competizione con altri maschi, hanno riscontrato un maggiore successo riproduttivo. In particolare la durata dell'accoppiamento si è rivelata piuttosto variabile e sensibile a seconda delle situazioni, suggerendo un comportamento plastico e non dipendente unicamente dal patrimonio genetico individuale.