Tutti vogliamo essere felici.
Anche se nelle forme più svariate, cerchiamo sempre di realizzare ciò che, a nostro pensare, costituirà la nostra felicità.
E, statisticamente, in ogni epoca c'è sempre una moda, una tendenza, che guida la nostra idea di ciò che significa "essere felici".
E, prima di essere felici, ci impegniamo a creare i presupposti tali affinché ogni cosa si allinei ai nostri desideri.
In poche parole ci prepariamo, convinti di fare la cosa giusta.
Da quasi un secolo, o forse da sempre, l'idea preponderante è:
Avere successo in ciò che desideriamo fareE, probabilmente, guadagnare tanti soldi e potere, in modo da poter ottenere la maggioranza delle cose che pensiamo ci servano per essere felici, pur rimanendo consapevoli (spero e credo) che rimarranno sempre delle cose che non potremo acquistare.
Oggi avere successo significa essenzialmente "diventare qualcuno" in uno specifico settore, magari dettare le mode, le linee di mercato, acquisendo un potere che la gente normale non ha.
Tutto ciò però non è sempre sullo stesso binario della felicità: un grande potere non dà solo grandi felicità, dà anche grandi infelicità.
Ciò che genera il nostro potere dipende esclusivamente dalle scelte che facciamo e dai valori da cui ci facciamo guidare.
Per avere successo, oggi più che mai, servono tanta passione, spirito di sacrificio e spesso l'appoggio di altre persone. Chiunque, anche chi si illude di essersi "fatto da solo", ha sempre alle spalle una mammina o un amico che gli ha dato coraggio.
Attualmente avere successo non è facile come un tempo, anche perché gli standard sono molto cambiati.
Siamo tanti nel nostro pianeta e sempre più spesso le nostre vittorie sono allo stesso tempo le sconfitte di centinaia, e nei casi peggiori migliaia, di persone.
È possibile che il nostro successo debba essere per forza l'insuccesso di altri?
È possibile che creare una famiglia, comprare una casa, ottenere un lavoro rispettoso, o diventare un ingegnere di successo, debba essere per forza il risultato di una lotta tra migliaia di persone?
Forse oggi il mondo è più difficile, o forse siamo solo diventati più rammolliti rispetto a 50-70 anni fa, ma è evidente che allo stato attuale percorrere la strada del successo equivalga a fare una guerra.
Il successo di oggi non è compatibile con la pace, con l'ecologia, con la fratellanza e ogni altra idea positiva. Chi di noi rinuncerebbe alla propria felicità per il bene del pianeta e dell'umanità?
È necessario cambiare l'idea di SUCCESSO che ci hanno inculcato da quando siamo nati.
L'unico vero successo a cui possiamo puntare è contribuire all'eccellenza della nostra umanitàIl che non significa ne avere soldi e ne avere potere. Significa contribuire al benessere di TUTTI e di TUTTO, significa non creare dei perdenti, perché ricordate che questo sistema, affinché possa esistere, ha bisogno di una condizione fondamentale:
Per ogni milionario, devono esserci centinaia di migliaia di poveriE così, anche chi arriva secondo nella corsa al successo, spesso è uguale ed identico all'ultimo dei vagabondi che non hanno mai fatto nulla di buono nella vita.
Capisco che tutto ciò è una regola inesorabile della sopravvivenza, ma è possibile che l'uomo non sia nemmeno in grado di cambiare lievemente le regole del gioco?
Noi esseri umani siamo un unico organismo sociale, dovremmo smettere di aver paura di noi stessi e camminare insieme verso la luce di un successo di massa.
Non parlo di un utopia irraggiungibile, ma piuttosto parlo di una tendenza che sicuramente gioverebbe alla razza umana.
Impegniamoci affinché le nostre idee, i nostri progetti o semplicemente i nostri desideri, siano orientati al bene comune.
Solo così il nostro successo limiterà il più possibile la nascita di perdenti, che inevitabilmente diventeranno un male per tutta la società.
Solo così raggiungeremo l'eccellenza della nostra umanità.