Click to Play AVERSA. "Loro litigano per le poltrone, loro se ne vanno in ferie e noi... io sono rimasta senza l'assistenza materiale che mi è necessaria come l'aria che respiro. E' inaccettabile, denuncerò tutti". Comincia così la protesta di Felicia Barbato, sessant'anni, dodici dei quali passati su una sedia a rotelle. Costretta a restare attaccata per 16 ore al giorno a una macchina che le è necessaria per respirare a causa della distrofia muscolare dei cingoli, una malattia degenerativa da cui è affetta, dal 30 giugno non ha più l'assistenza materiale che le è necessaria per vestirsi, provvedere alla pulizia personale, cucinare e fare tante piccole commissioni che il suo stato di salute le impedisce di fare da sola. Dovrebbe riceverla per quattro ore e mezza ogni giorno, suddivise fra mattina e pomeriggio, ma periodicamente le viene sospesa come se fosse stato cancellato l'articolo 32 della Costituzione che garantisce il diritto alla salute e cure sanitarie agli indigenti. di Antonio Arduino (25.07.11)
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