È domenica pomeriggio e guardo mio figlio che gioca nel parco. Guardo questo bambino e penso che lui mi vede come una montagna enorme e rassicurante. Da qualche giorno gli piace fare un gioco, mi salta sulle gambe, mi tira i baffi e ride, ride pazzamente. E gli piace fare anche un altro gioco, mi lancia un bacio da lontano e io devo far finta di prenderlo al volo con le mani, inseguendone la traiettoria con gli occhi, come se il bacio fosse una farfalla, per poi spiaccicarmelo sulla guancia. Anche questo lo fa molto ridere. Quando ride ha una risata squillante, di gola, che mi fa sentire a mio agio nel mondo. È l’unica cosa, credo, la sua risata, che mi fa sentire a mio agio nel mondo. Perché quando lui ride io sto bene. Per tutto il resto del tempo invece non lo so se sto bene. Forse solo un po’, o forse per niente, dipende dai momenti. Ma se lui mi vede come una montagna allora è tutto ok. Avete mai provato a chiedere a una montagna: “Come stai?”
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