Se ancora non l’avete vista, ricordate che avete tempo fino al 30 giugno.
Io ci sono stato oggi e, per quel che vale, vi dico che è una mostra da non perdere.
La mostra è proposta al Museo Pepoli di Trapani e riunisce capolavori assoluti dell’antica arte del corallo sviluppatasi per secoli in Sicilia, ed in particolare a Trapani, luogo dove la realizzazione di manufatti in corallo raggiunse le vette più alte della bellezza e della maestria artistico-artigianale.
I nuclei principali delle opere in mostra testimoniano la ricchezza e la qualità di alcune collezioni fondamentali del settore. Quelle della Banca di Novara, dello stesso Museo Pepoli di Trapani, della Fondazione Whitaker, del Museo Diocesano di Monreale e di altre raccolte pubbliche nonchè pezzi singoli, proprietà di collezionisti privati italiani e stranieri.
Intorno alla pesca del corallo con le “coralline” nei fondali delle Egadi, sul banco skerki e intorno all’isola di Tabarca si sviluppò a Trapani un commercio florido. Si ebbe allora una vera e propria “corsa al corallo” che ha rischiato di far scomparire per sempre le colonie più facilmente raggiungibili.
Nel periodo della floridezza di tale commercio a Trapani sorsero numerose botteghe artigiane che crearono capolavori di grande valore artistico. Gioielli, ma anche calici, ostensori, crocifissi, reliquari, presepi, scrigni, calamai, saliere e soprattutto elementi di raffinato arredo: specchiere, tavoli da gioco, cornici, sino a monumentali trumeaux destinati a case principesche e regge, talvolta utilizzati come doni di Stato.
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