L’Avis di Modica conferma il suo impegno sociale nel campo dell’integrazione culturale e dell’importanza della donazione volontaria di sangue con due iniziative parecchio interessanti: la Cena Multiculturale e la presentazione del libro Sangue Migrante della professoressa Annamaria Fantauzzi.
La Cena Multiculturale è stato un momento di grande integrazione e accoglienza nei confronti dei nuovi cittadini arabi di Modica che hanno potuto ascoltare le parole del poeta Ibn Hamdis (uno dei massimi esponenti della poesia siculo-arabo, costretto ad emigrare in Spagan dopo la conquista normanna dell’isola) lette dall’attore marocchino Aymen Mabrouk con il sottofondo musicale, commistione tra musica siciliana autoctona e araba, offerto dal trio Lakbir Ghazout, Saro Tribastoni e d Elisa Rubino.
E chi ha lasciato l’anima a vestigio di una dimora, a quella brama col corpo fare ritorno. Viva quella terra popolata e colta, vivano anche in lei le tracce e le rovine. Io anelo alla mia terra, nella cui polvere si son consumate le membra e le ossa dei miei avi. Abd al-Jabbār ibn Muhammad ibn Hamdīs
All’evento hanno partecipato i cittadini arabi residenti a Modica ma anche altri provenienti da Brasile, Bangladesh, Pakistan, Romania e Cina dimostrando quanto le comunità straniere che attualmente risiedono in Italia siano desiderose di coinvolgerci nella scoperta della nostra cultura, e di scoprire a loro volta il nostro background culturale.
La Dottoressa Annamaria Fantauzzi
Profonda conoscitrice della cultura araba e africana, e partecipante attiva alla Cena, è stata anche la dottoressa Annamaria Fantauzzi, docente di Antropologia Culturale e Medica presso l’Univesità degli Studi di Torino, chargée de recherche al Cermes-CNRS di Parigi, nonchè Responsabile dell’Osservatorio Interculturale di Avis a livello nazionale.
La Dottoressa Fantauzzi ha presentato il su libro Sangue Migrante che racconta i risultati di una ricerca etnografica che parte dal concetto di donazione del sangue come pratica culturale e sociale e si allarga nella riflessione del migrante in Italia considerandolo come un’opportunità nuova piuttosto che un problema annoso.
Si tratta di un testo che sfrutta il denominatore comune dell’integrazione per risolvere la difficile equazione della convivenza, sullo stesso suolo, di persona appartenenti ad etnie differenti, ognuna con la sua propria cultura; il tutto con la consapevolezza che non per forza queste culture devono essere in conflitto a causa di pregiudizi e paura.
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