Avrei davvero voluto

Avrei davvero voluto parlarvi d'altro, dei due compiti da schifo che ho fatto tra la scorsa settimana e oggi, dell'ultima festa Erasmus alla quale ho partecipato, con due amici nelle vesti di DJ e un sosia di Johnny Depp che distribuiva cocktail a destra e a manca, dei barbecue nei cortili degli studentati, del caldo che finalmente, dopo molti ostacoli e con un po' di ritardo, pare essere arrivato anche qui.
Purtroppo però tutto quello che ora mi viene in mente è questo: che siamo alla fine. Agli sgoccioli. Al termine. All'epilogo. Alcuni di noi partono alla fine di questa settimana, altri quella dopo, altri a fine agosto, altri ancora più tardi; non sarà però come prima, quando i mesi passavano e nessuno se ne preoccupava, quando i giorni non erano come punteruoli spinosi sul calendario. Gli abbracci, l'affetto e la confidenza tra noi che aumenta sempre di più in questi giorni tradiscono, se non la paura, almeno la consapevolezza che qualcosa sta volgendo al termine. Prima o poi tutti noi dovremo lasciare la casa in cui abbiamo abitato per quasi un anno intero, salutare le persone con cui abbiamo condiviso momenti indimenticabili, abbandonare posti che hanno segnato lo scandire delle nostre giornate.
Ma alla fine in tutto questo potpourri capisci soprattutto una cosa, in maniera molto semplice ma anche molto concreta. E' il principio secondo cui non sono gli anni trascorsi, i mesi, i giorni a costruire un'amicizia. Non è la quantità, non il tempo in sé che realmente le dà valore. Amicizia sono gli attimi di tempo passati insieme, momenti anche brevissimi ma intensi perché secondo te sono l'eternità. Amici possono essere anche persone che conosci da poco meno di un anno ma che ti sembra di conoscere da una vita, a volte molto più di persone con cui hai trascorso decenni.
Pulchra vobis, e tenetevi stretti i vostri amici...
LuciusDay