Magazine Diario personale

Avrei voluto

Da Parolesemplici
Avrei dovuto danzare anche per chi aveva piedi pesanti e camminava controvento, cantare anche per chi, pur avendo voce, non ha mai potuto urlare e covava dentro un dolore sordo. Avrei dovuto sorridere anche per chi ha sempre cercato di soffocare i singhiozzi e trattenere lacrime amare. Sognare anche per chi non ha mai osato o si è trascinato, per una vita , sogni irrisolti appesi al filo dell’urgenza. Avrei dovuto pregare anche per chi aveva perso ogni speranza, ma nel mio passato: piedi di piombo, urla mute di dolore, trattenute lacrime, appesi sogni, solo qualche repentino volo e poi rapide cadute. E un pò mi vergogno, ma nel mio cuore sento che a nessuno ho tolto: non ho frenato io quei piedi stanchi, nè soffocato l’urlo di quel dolore o spento il sorriso di quelle labbra, nè rubato un sogno nè privato della speranza alcuno. Solo ci accomuna un uguale destino: essere in potenza, come il seme l’albero, il pulcino l’aquila, il bambino l’uomo, l’uomo la consistenza del suo essere e in quel potenziale mutare, mai pienamente noi, tensione e dolore.   P.S  “Perchè il dolore degli altri è un dolore a metà”,ma io mai dell’altrui dolore mi sono consolata, nè  mai ho avuto la presuzione che il mio fosse più grande.

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