Vincenzo Siniscalchi, avvocato di Gianello, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Si gonfia la rete: ”La replica della Gazzetta dello Sport? Sono sorpreso del fatto che il giornalista mi dia dell’ottimo penalista ma mi faccia passare come una specie di estraneo nel campo del diritto sportivo. Ho portato a termine molte cause in materia di responsabilità oggettiva come la causa della monetina di Alemao, la causa di Renica, di Maradona, ecc…, quindi un po’ di esperienza nel campo della giustizia sportiva credo di averla. Non posso che ribadire ciò che ho detto ieri. Per fortuna non c’è nessun terremoto. C’è questo interrogatorio remoto di Gianello ma non mi risulta che siano stati sentiti Cannavaro e Grava perchè a me e non viene comunicato. Fin quando gli atti penali non saranno pubblici quello che so è che Gianello non è mai stato più chiamato dai pubblici ministeri, meno che mai ci sono state convocazioni, avvisi, notifiche da parte del Procuratore Federale. Non capisco che esame devo superare per riuscire a convincere la Gazzetta dello Sport che io sia un buon avvocato, anche in campo di giustizia sportiva. Non è nato un processo sportivo, anche perchè il destinatario della responsabilità oggettiva sportiva non è stato chiamato così come Gianello, Grava e Cannavaro. La responsabilità oggettiva non è automatica. Un’omessa denuncia di un fatto rilevante come illecito sportivo da parte di un tesserato non è detto che provochi automaticamente la responsabilità oggettiva della società. Si discute se il colloquio ipotetico tra Gianello, Cannavaro e Grava sia consistito in una proposta di un illecito o se sia una delle chiacchiere che circolano nello spogliatoio. Quando si dovrà rispondere della responsabilità oggettiva, bisognerà capire se ci sia stato o meno l’obbligo di denunciare qualcosa. Se questo ipotetico episodio serve per riempire pagine dei giornali va bene, altrimenti si parla del nulla. Quando gli atti verranno trasmessi alla Procura Federale di Roma ne riparleremo. Se Gianello venisse chiamato, bisognerà prima stabilire la natura delle chiacchiere da spogliatoio e se c’è stata davvero la proposta di un illecito o meno. Nel diritto sportivo non esiste la figura del tentativo proprio perchè c’è la responsabilità oggettiva ma c’è una figura che deve concretizzarsi in un illecito che non viene denunciato. Se non si conosce il contenuto del colloquio tra i tre calciatori azzurri, non si può fare nessuna accusa. Se non sono stati depositati ancora gli atti del processo, onestamente non mi sento di violare il segreto delle indagini. Una volta conosciuto l’intero interrogatorio di Gianello si potranno tirare delle conclusioni. Siamo lontani da qualsiasi forma di contestazione.
Il Napoli non trema, non c’è nessuna accusa nei suoi confronti. Concludo dicendo che sono ottimista, perchè non credo che Gianello abbia diffuso proposte di inquinamento dei risultati delle gare. Questo lo diremo però quando e se il calciatore sarà convocato. Dire che il Napoli trema e che avrà certamente una penalizzazione mi sembra eccessivo anche perchè non c’è nulla di concreto e di certo”.