Magazine Curiosità

Avviso; MALTA, PASHMINA; Span

Creato il 19 luglio 2013 da Chinalski

Avviso

La Parolata andrà in vacanza per qualche tempo, ma non dovete temere la solitudine: continuerete a ricevere i vecchi numeri nella sua edizione ristampata.
Arrileggerci a settembre, buone vacanze a tutti.

Parola

Màlta
Dal latino maltha(m), che è dal greco máltha o málthì ‘strato di cera’ o ‘impasto di pece e cera’, da avvicinare a malthassein ‘mollificare’.
Sostantivo femminile.
1. (edilizia) Impasto plastico di sabbia, acqua e cemento o calce, usato come cementante nelle costruzioni edilizie.
Malta idraulica: che fa presa anche sott’acqua.
Malta aerea: che indurisce a contatto dell’aria.
Malta grassa, magra: con poca, con molta sabbia.
2. (antico, regionale) Fango, melma: si trovò nella malta insino a gola (Sacchetti).

Una (parola) giapponese a Roma

Pashmina [ paS'mina]
Voce panjabi, propriamente ‘lana di pecora’.
Sostantivo maschile invariabile.
Lana pregiata ricavata dalla parte più morbida del vello delle capre del Kashmir e del Punjab, usata specialmente per confezionare sciarpe, scialli ecc.
Indumento confezionato con tale tessuto.

Span translation – Traduzione a spanne

Si parlava della parola italo-inglese triviale, e ci ha scritto Maurizio Codogno.

— Mi chiedo però quante persone oggi conoscano anche il significato più comune di "triviale".
Poi mi chiedo come mai dal trivio latino si è passato a questo… —

Risponde la Parolata al dubbio di Maurizio: sembra che il passaggio sia stato da trivio, quindi luogo dove si incontrano tre strade, per questo motivo frequentato da gente del popolo, quindi volgare, comune, che si può incontrare in qualsiasi luogo di passo, insomma, banale.

E Andrea Laganà.

— Mi stupisce che un anglofono come te non abbia evidenziato che il primo significato del termine inglese trivial è proprio “banale”. Per cui potrebbe essere che i cultori delle scienze lo usino in quel senso italianizzando il relativo termine inglese usato dai loro colleghi.
Sai meglio di me che notoriamente i cultori delle scienze tecniche sono ignoranti in lingua :-), per cui è difficile che utilizzino un termine con un significato che nel dizionario è riportato in una posizione successiva alla prima tra i possibili significati di quel termine. È molto più probabile che italianizzino termini inglesi senza sapere che in italiano hanno un altro significato, sigh. —

E Marco Marcon.

— Ero convinto anch’io che l’uso di "triviale" nel senso di "banale" fosse un errore dovuto all’influenza dell’inglese "trivial". Meglio così: l’influenza penso ci sia lo stesso, ma almeno non è un errore. ”’

Infine PP.

— Riguardo all’uso "improprio" di triviale da parte di cultori delle scienze matematiche, fisiche ecc., già evidenziato da Vizi Coloniali: confermo l’uso di "triviale" nel senso di "banale". Credo che l’origine di questo uso stia nell’italianizzazione dell’inglese "trivial" = "banale".
Siccome tutte le pubblicazioni nei campi della fisica o della matematica sono in inglese, è diventato di uso comune tra i cultori del settore parlare (e, purtroppo, anche scrivere) una sorta di inglese italianizzato in cui parole inglesi vengono italianizzate e usate al posto delle loro legittime corrispondenti: abbiamo così mostruosità come "settare" (invece di "impostare", da "to set"), "testare" (invece di "collaudare"), "calibrare" (invece di "tarare"). —



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazine