Avviso
Da domani, e fino al 28 maggio, la Parolata uscirà in versione ristampata per onorare il Salone del Libro di Torino. Se qualcuno di voi parteciperà al salone e avesse piacere di incontrare il curatore della Parolata, può contattarlo tramite mail.
Parola
Postìccio
Per aferesi dell’antico apposticcio, che è dal latino tardo appositiciu(m), derivato di apponere ‘porre accanto, apporre’; come sostantivo, nel primo significato, dal francese postiche.
Aggettivo [plurale femminile posticce].
1. Si dice di ciò che viene aggiunto o che sostituisce qualcosa che manca (spesso ha una connotazione negativa); artificiale, finto: dente posticcio; baffi, capelli posticci.
Un finale posticcio: in un testo, in uno spettacolo ecc., finale che sembra aggiunto, che non si fonde bene con quanto precede.
2. (non comune) Provvisorio: una tettoia, una costruzione posticcia.
Sostantivo maschile.
1. Ciuffo di capelli che si applica a una acconciatura femminile per arricchirla. Sinonimo: postiche, pronuncia [pos'tiS].
2. Terreno in cui si tengono le piantine in attesa di trapianto.
3. (marina) Aggiunto, sostituto: remo posticcio, ufficiale posticcio.
(marina) L’insieme delle lunghe assi di legno che, nelle galee, correvano su ciascun bordo da prora a poppa e sopra le quali si posavano i remi.
Una (parola) giapponese a Roma
Saisin [se'zin]
Voce francese, derivato di saisir ‘prendere possesso’.
Sostantivo femminile invariabile.
Nell’antico diritto franco, estensione del possesso dei beni dal defunto all’erede, per una sorte di investitura.
Un gruppo di visitatori visita la caserma Cernaia, scuola degli allievi carabinieri.
Un anziano signore del gruppo chiede alla ragazza che li accompagna:
- Lei lo sa perché i carabinieri vanno sempre in coppia?