Il titolo di questo libro, L'incontro, mi fa venire in mente il mio incontro con Michela Murgia. Non con lei direttamente anche se l'impressione che ne ricevo, quando leggo il primo libro pubblicato da un autore, è proprio quella di conoscerlo dal vivo. Di diventarne amica (se il libro ha incontrato la mia approvazione) e quindi di continuare a cercarne la compagnia, nelle altre sue pubblicazioni. Son passati ormai un po' di anni da quando ho letto Il mondo deve sapere, quando era ancora solo un libro e non la storia su cui Virzì ha costruito il suo film Tutta la vita davanti. Una storia che dondolava tra scene esilaranti e riflessioni agghiaccianti, e che riassumeva perfettamente e tristemente la condizione dei precari in Italia (all'epoca mi ritenevo ingenuamente fortunata di non appartenere alla schiera dei lavoratori disperati che devono accettare condizioni assurde per poter avere un minimo di lavoro). In poche parole, la Murgia ci sapeva fare e mi aveva convinta al primo tentativo. Ammetto però che non ho letto nient'altro di suo. La seguo spesso leggendo ciò che scrive nel suo sito, ma ancora non ho letto - pur avendolo - Accabadora, e neanche Ave Mary. Stamattina ho scoperto che tra cinque giorni uscirà L'incontro, un racconto lungo (o romanzo breve?) il cui nucleo era stato scritto per il Corriere della Sera. Penso sia arrivato il momento di andare di nuovo incontro alla Murgia e trascorrere qualche ora in sua compagnia.L'incontro di Michela Murgia
Trama:Il tetto della parrocchia, il fitto dello stagno, il misterioso canale che serpeggia sotto la grata: è questa l'estate per Maurizio e per i suoi amici, un inseguirsi di giorni e avventure, serate in strada e storie di fantasmi. Ma intanto il paese si spacca in due, perdendo la naturalezza del suo invincibile presente plurale. In un crescendo esilarante e irresistibile, verso un finale dove persino le statue dei santi potrebbero diventare oggetti contundenti.Maurizio ha dieci anni e non vede l'ora che comincino le vacanze. Per lui l'estate significa stare dai nonni a Crabas: lí ogni anno ritrova Franco e Giulio, fratelli di biglie, di ginocchia sbucciate e caccia alle libellule, e domina con loro un piccolo universo retto da legami che sembrano destinati a durare per sempre. Ma nell'estate del 1986 qualcosa di imprevedibile incrinerà la loro infanzia e mostrerà a tutti, adulti e ragazzi, quanto possa essere fragile il granito delle identità collettive.Basta un prete venuto da fuori a fondare una nuova parrocchia per portare una scintilla di fanatico antagonismo dove prima c'erano solo fratellanze. In quella crepa della comunità l'estraneo può assumere qualunque volto, persino i capelli rossi di un inseparabile compagno di giochi.In questo racconto insieme comico e profondo, la penna inconfondibile di Michela Murgia ci regala un'appassionata storia di formazione in cui il protagonista scopre - insieme al lettore - cosa significa dire noi.
L'autrice:Michela Murgia è nata a Cabras nel 1972. Nel 2006 ha pubblicato con Isbn Il mondo deve sapere, il diario tragicomico di un mese di lavoro che ha ispirato il film di Paolo Virzì Tutta la vita davanti.Per Einaudi ha pubblicato nel 2008 Viaggio in Sardegna. Undici percorsi nell'isola che non si vede, nel 2009 il romanzoAccabadora, vincitore del Premio Campiello 2010, nel 2011 Ave Mary, nel 2012 Presente (con Andrea Bajani, Paolo Nori e Giorgio Vasta) e L'incontro.Sito dell'autrice: http://www.michelamurgia.com/