Magazine Diario personale

Avvocato pentito. Episode 26

Da Manni @muminthecity1

Avvocato pentito. Episode 26Non conosco categoria più malvista di quella degli avvocati. In effetti risultano un po’ invisi anche i becchini, gli esattori dell’agenzia delle entrate, i testimoni di Geova, gli impiegati nati stanchi delle poste…va beh, diciamo allora che tra le categorie più detestate ci sono gli avvocati. Devo anche ammettere che pur facendone parte, mi trovo persino d’accordo poichè tra i miei colleghi mi capita di annoverare dei bei serpentelli a sonagli. Ma poichè il mondo è bello perchè vario, proprio la necessità di far diventare un diritto un rovescio e di trovare un barlume di ragione dove c’è torto, rende la popolazione degli azzeccagarbugli cantastorie, teatranti.. altro-logi. Mai come in questa categoria di persone c’è un così alto numero di fanta-esperti e tuttofare.  Chef mancati che sognano di aprire l’agriturismo bio-chic quando andranno in pensione. Ovvero nell’anno del mai. Scrittori che allo specchio vedono il riflesso di uno Shakespeare incompreso che un giorno lascerà la professione forense perchè avrà venduto 32.000.000 di copie del suo “Cinquanta sfumature di striscio“. Pittori, velisti, tennisti, intagliatori di pipa, e Umberto. Umberto in effetti il primo avvocato meterologo che conosco. Più confuso che persuaso circa gli articoli della subentrata riforma, non appena si intavola il discorso meteo si trasforma. In un secondo da Dr. Watson diventa Sherlock Holmes, acuto e pungente, ed il malcapitato che, ignaro, aveva fatto un battuta di disimpegno citando un classico tra i luoghi comuni “non esisteno più le mezze stagioni…“si trova investito da una conferenza erudita sulle percentuali mensili di precipitazioni comparate negli ultimi trent’anni che attestano che in verità la mezza stagione…. Il malcapitato non sa cosa dire, annuisce imbarazzato, lui voleva solo ammazzare la noia dell’attesa ..in fondo deve solo ritirare la sentenza lacrime e sangue del suo divorzio. Proprio non gliene frega niente della mezza stagione, è fin troppo felice che non dovrà più dare gli alimenti alla moglie, che fosse per lui, piova pure quanto vuole, tanto lui già si vede alle Maldive con la segretaria venticinquenne, che alla faccia della moglie imbolsita lo ha riportato indetro di trent’anni. “Ha capito?…Poi.. questi che leggono su internet che c’è il 25% di probabilità che piove…o piove o non piove..cosa mi significa? Non guardi dia retta a me. La neve è interessante, la tempesta, quelli sì che sono spettacoli della natura. Da lasciare tutto e mettersi lì a studiarli e ammirarli, altro che il solleone!!”- “Certo..certo” - il signor Bernabè si guarda intorno cerca aiuto, chiede a mezza voce alla segretaria “ma devo apettare ancora molto?”- La Susi si toglie le cuffiette e lo guarda seccata “dicaaa..”- “.. chiedevo, manca molto? ho una certa..”- “adesso vedo…” Umberto prende sotto braccio il Bernabè, che mentre si lascia portare verso la finestra si gira con il labbruccio del bimbo triste verso la segretaria per essere salvato,  “No cioè capisce..  ad esempio il flusso delle perturbazioni che sfilano da ovest verso est si abbassa di latitudine investendo il sud dell’Europa quando l’alta pressione delle Azzorre si indebolisce e non ha più la forza di sospingere verso nord le correnti umide che lambiscono l’Atlantico e la corrente del Golfo..” Umberto fa ampi gesti con il braccio verso il cielo sembra il buon Bernacca quando alla TV illustrava il tabellone delle previsioni. Ormai è irrefrenabile, lo sta uccidendo di parole  “Dopo aver attraversato il Mediterraneo, con un ulteriore arricchimento in contenuto di umidità, una parte di queste correnti risalgono il mare Adriatico per entrare nella pianura Padana attraverso l’unico passaggio libero dalle montagne..ad est..”- La segretaria ha rimesso le cuffiette e tamburella con le dita sulla tastiera mentre fa grandi bolle con il chewing gum. Bernabè non ha speranza di uscirne vivo. Fa una scelta estrema. Si divincola con un giro da Etoile della Scala dal braccio di Umberto prende al volo la porta dell’uscita e se ne va. Umberto resta a bocca aperta a guardare la porta che si richiude di rimbalzo..”Io davvero non capisco, sono tre settimane che rompe per quella stramaledetta sentenza e guarda lì, è sul tavolo e se ne va senza nemmeno prenderla…cioè la gente è fuori ..incredibile! Scuote la testa e rimugina tra sè… “ed io lavoro…e certo…eh già ..io lavoro.. e lui…ma che gente assurda…boh ma chi me lo fa fare a me ..eh si.. certo ..buon lavoro…


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