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Azione indiana. O la Teoria dell’Involuzione della Specie

Creato il 05 febbraio 2011 da Iannozzigiuseppe @iannozzi

di Iannozzi Giuseppe

Azione indiana. O la Teoria dell’Involuzione della Specie
E’ evidente che Illico è un povero celebroleso. Neanche un handicappato mentale, buon Dio! La sua poca intelligenza è ben al di sotto di quella d’un handicappato, che suo malgrado con la mente a comprendere certe cose non ci arriva davvero. Illico è fottuto, proprio celebroleso, il che, grossomodo, spiegato ai profani, significa che ha delle molto severe lesioni al cervello per cui il giudizio che tuttalpiù riesce a esprimere è naturalmente confusionario e frammentato. In pratica, quello di un essere inferiore e inumano. Si sappia poi che Illico è un personaggio tanto ma così tanto vile che per poter balbettare una parola o due ha bisogno di metter sù una maschera: solo sotto anonimato gli viene facile aprir becco, però limitatamente al poco pensiero di cui è capace per via dei severi danni fisiologici che hanno compromesso tutta la sfera delle sue comunque limitate attività celebrali, difatti a ragione si sospetta che Illico sia nato tarato punto e basta.

Illico, personaggio dappoco per cui non varrebbe la pena di spendere nemmeno una bestemmia, è la mascotte degli Indiani. Gli Indiani sono delle persone, perlomeno questa è la voce che è stata sparsa in lungo e in largo, tanto a destra quanto a sinistra. Dicevo dunque che gli Indiani hanno adottato Illico, perché è celebroleso e anonimo: in termini spiccioli, questo freak, questo scherzo della natura, gode della solidarietà degli Indiani, esseri invero strani e la cui mentalità è, poco ma sicuro, conformata a quella dei loro figli adottivi. Un noto antropologo ha di recente spiegato, per mezzo d’una teoria che ha preso il nome di Teoria dell’Involuzione della Specie, che gli Indiani amano accoppiarsi fra di loro: nel giro di poco tempo il sangue s’indebolisce, diventa portatore di tare, ed è per questo che gli Indiani sono quel che sono, dei deboli nel corpo così come nello spirito e nella mente. L’antropologia ha spiegato pure che essendo gli Indiani deboli sotto ogni aspetto, non disdegnano ai rapporti incestuosi altri di natura più grave e profonda. Non si pensi però che gli Indiani di cui si sta qui pacificamente discettando siano quelli delle Americhe o delle Indie. Gli Indiani di cui oggi vi ho accennato, grazie a Illico, sono personaggi che, ahinoi, vivono nella nostra società adottando giorno dopo giorno identità diverse: oggi sono Colombina, domani Meneghino, e posdomani Pulcinella e Arlecchino. E così, avanti: a ogni nuova alba cambiano la loro identità per mezzo d’un’abusata maschera e alle persone dabbene fanno i dispetti. Però li si perdoni, perché – come avrete forse bene intuito – questi Indiani ogni dì muoiono un po’ di più: nel giro di pochi soli di loro non resteranno né le ossa né i segnali di fumo. L’esistenza che essi conducono è tale che a noi ci fa asserire oggi, senza margine alcuno di sbagliare, che l’estinzione gli sarà fatale a breve, seppur non sia da escludere a priori che alcuni di loro possano tentare di riciclarsi – per aver salva la pellaccia – intrattenendo rapporti carnali con le fila della destra più estrema. E stando a certe voci ufficiose alcuni Indiani avrebbero già cominciato a fornicare con quelli della destra al fine d’avere una discendenza, per quanto bastarda e infima possa poi esser detta.


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