Trivellazioni? Roba da museo. Eppure fioccano le richieste. Leggo con qualche stupore: "il Comune di Fidenza ha reso noto che il sindaco Andrea Massari ha scritto ai consiglieri regionali di Parma e ai parlamentari eletti nel nostro territorio per chiedere loro un intervento utile a fare luce su una vicenda di cui il territorio era completamente all’oscuro". E la vicenda riguarda una richiesta per eseguire trivellazioni sul territorio del nostro comune alla ricerca del petrolio.
Insomma, il Massari sindaco, in materia di trivellazioni non dice no ma si dichiara ignorante, non sa, cioè non viene informato e se ne lamenta, come spesso gli capita, facendo lo sborone, si contraddice, si gloria e si allarga: ignoranti, urbi et orbi, sarebbero anche i fidentini... sai che novità.
Poi però bisogna raccontarla tutta. Chi ha memoria, ben ricorda che nei mesi scorsi in Consiglio comunale il Pd, sindaco Massari in testa, ha votato contro una mozione grillina che ribadiva il no alle trivellazioni. Insomma il sindaco, come la vicenda dei Marò insegna, come d'abitudine oramai consolidata, è tutto e il contrario di tutto. Amen.
A ben vedere, in queste terre la storia del petrolio è una storia che parte da lontano.
Ad esempio, il prof. Carlo Giavarini, del'Università di Roma "La Sapienza", sulla rivista Chimica e Industria del novembre 2012, ricorda una memoria dell’Accademia Reale delle Scienze di Parigi del 1768 che così recita: “È noto che l’Italia fornisce molto petrolio, specie nel Ducato di Parma e Piacenza”, alludendo agli affioramenti di Salsomaggiore e di Velleia. Nel 1855 le Regie Terme di Salsomaggiore costruirono la piccola raffineria di Borgo San Donnino con capacità di 1.000 t/a; fu una delle prime, se non la prima raffineria sorta in Italia. Salsomaggiore, Fidenza e Parma furono le prime città ad avere l’illuminazione a petrolio, passata poi a gas.
Comunque, tra gli anni 1923 e 1950 furono prodotti circa 81 milioni di litri di petrolio nelle zone di Centopozzi e Salsominore, con quote record di 16 milioni nel 1932 e 1933. Alla fine degli anni 1940 la produzione era di 6 quintali/giorno.
Roba da Museo e li dovrebbe restare. Punto, a capo.
Bene, per ritornare ai giorni nostri, ricordo che la regione Emilia Romagna nel 2012 in accordo con il comune di Fidenza, sindaco Mario Cantini, ha bocciato la richiesta di nuove trivellazioni per ricerca di idrocarburi all'interno del Parco dello Stirone.
Segnalo e ribadisco.
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