Magazine Attualità

Babbo Natale e Rudolf viaggiano sereni grazie al Norad. L’America pensa a tutto

Creato il 24 dicembre 2012 da Yellowflate @yellowflate

Babbo Natale e Rudolf viaggiano sereni grazie al Norad. L'America pensa a tutto Babbo Natale da qualche ora gira in Pianeta ma le polemiche non cessano. Per qualcuno non esiste la mitica figura di Santa Claus tanto è che nelle prediche domenicali ricorda ai genitori che sarebbe meglio non raccontarne l’esistenza ma in realtà in mezzo mondo tutti hanno iniziato l’attesa del buon vecchio di rosso vestito se poi pensiamo che addirittura sal 1955 il 24 dicembre è possibile seguire il percorso in cielo della magica slitta dal Polo Nord grazie al servizio antiaereo statunitense “Usiamo radar per avere la conferma del decollo di Santa Claus e seguiamo con gli infrarossi la scia del naso della renna Rudolph“.

Ma Babbo Natale esiste per davvero? Il  Norad, ovvero il North American Aerospace Defence Command , il servizio di Difesa antiaerea statunitense prende molto sul serio la vicenda di Babbo Natale tanto è che vigila il suo viaggio. La Stampa racconta che tutto comincia nel 1955, quando un bambino riuscì a parlare al telefono con il colonnello Harry Shoup, il responsabile del sistema radar degli Stati Uniti incaricato di dare il primo avviso di un eventuale attacco sovietico in arrivo sul Nord America. Il bambino chiese al colonnello se sapeva se Babbo Natale fosse arrivato sui cieli degli Usa. Il colonnello prese sul serio la richiesta del bambino e controllò il radar per capire quale fosse in quel momento l’esatta posizione di Babbo Natale. L’alto ufficiale diede ordine al suo staff di fare lo stesso, se qualcun altro avesse chiamato la notte di Natale chiedendo notizie sulla rotta della slitta di Santa Claus.  

E’ anche nato, grazie al Norad il “Centro Operativo Santa Claus” di Colorado springs  che ha ricevuto oltre 102mila chiamate e 7.721 e-mail.

Santa Claus e Rudolf grazie all’America viaggiano sereni sotto gli occhi di tutti.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazine