Il soggetto in questione, simpatico vecchione con una grande pancia, barba lunga bianca, abito rosso con casacca palandrana e risata inconfondibile, riveste ruolo molto importante e delicato nella crescita di un bambino. Babbo Natale non è che una personaggio di fantasia, ma lo è per metà. la storia narra che una figura a lui molto similare è realmente esistita: si tratta di San Nicola, nato a Patara, Turchia da una famiglia molto benestante. Egli divenne Vescovo di Myra in Lycia, antica città ellenica situata in Asia minore, l’attuale Turchia. Quando San Nicola morì, i presunti resti vennero trafugati da un gruppo di cavalieri italiani, travestiti da mercanti e portate a Bari dove sono tutt’ora conservate. Divenne così il santo protettore della città. La tradizione vorrebbe che San Nicola, distribuisse cibo alle famiglie meno abbienti, ma non rendeva pubbliche i suoi atti di generosità. Così come dovremmo fare noi altri oggigiorno se dovessimo fare dei gesti di carità, donazioni, beneficenza o qualsiasi cosa riguardi l’aiutare gli altri. Non importa renderlo noto per il nostro ego smisurato e per divenire tronfi e pavoneggiarci mentre lo raccontiamo ad altri, nemmeno dobbiamo aspettarci un “grazie” o riconoscenza. se lo desideriamo facciamolo e basta. Ma nel riserbo e nel silenzio più assoluto. Pare che San Nicola, lasciasse i suoi doni sulle finestre o scendesse attraverso i caminetti, affinché il giorno seguente, la famiglia trovasse le onoranze. Nicola. L’idea e la similitudine sono le stesse, ieri come oggi: un uomo anziano, buono e generoso lascia doni alle famiglie in particolar modo ai bambini buoni. Possiamo ritrovare anche in Svezia, In Norvegia ed in Finlandia, antenati o personaggi simili al mitico, unico ed inimitabile Babbo Natale, In Svezia questi folletti, vengono chiamati TOMTEN, in Norvegia NISSEN ed in Finlandia, ritroviamo una capra chiamata JOULUPUKKI che porta i regali e vive su di una montagna a forma di orecchia al confine con la Russia. E’ un personaggio più famoso di Topolino, qualche gradino più su della befana, più vecchio di Matusalemme e forse, lo dico con beneficio d’inventario, più conosciuto di Gesù Bambino. Peccato che raggiunta una certa età, in un brutto giorno che non si riesce a dimenticare, Babbo Natale muore in un attimo, non esiste più, lasciando nel cuore dei piccini un grande vuoto. Come fare in quell’istante a giustificare la bugia, anche se a fin di bene raccontata per anni ai nostri figli, quando in un istante tutto svanisce come per incantesimo, sotto al naso dell’infante? Perderemo di credibilità in quel momento, non saremo più fonte di sicurezza e portatori di verità davanti ai nostri figli? Per me il problema non sussisteva la figura di Babbo Natale non fu mai menzionata in casa mia e l’arrivo di un eventuale regalo a Natale era legato alla figura, più concreta e non certo commerciale di Gesù Bambino. Sarebbe stato lui, che con la sua nascita, mi avrebbe portato un piccolo pensiero sotto al misero e umile alberello che si faceva in casa nostra. O più semplicemente ancora, i miei genitori mi acquistavano un minuscolo dolcetto e me lo davano la sera della Vigilia. Tutto qui, senza preamboli, senza aspettative di regali lussuosi o da confrontare con i miei compagni di classe. Un semplice torrone, una cioccolata, un libricino di favole da cinquecento lire, tutto qua, non occorreva altro, ed i bravi bisognava farli comunque, con o senza regalino!Gli anni di benessere da noi trascorsi e oramai dimenticati, hanno fatto sì che questo nonno buono e generoso, si dovesse sobbarcare la distribuzione di milioni di regali a tutti i bambini del mondo, forse recapitandoli anche a chi, molto buono durante l’anno non era poi stato. Ad un certo punto, non vi è più stato il confine tra bontà e capriccio, una linea ben marcata tra chi si comportava bene e chi faceva tribolare a scuola e a casa. Credo che quasi nessun bambino si sia mai visto privare del o dei regali chiesti a Babbo Natale. Ho sempre pensato che Babbo porti un solo regalo, ora mi si dice che ne potrebbe portare anche tre o magari quattro! Forse son cambiati i tempi e con la crisi ne porta di più? O forse viene fatta confusione tra lui e i parenti, mandando in crisi i piccoli ancora ignari della sua non esistenza. Questa tradizione, oramai centenaria ed assodata, fa sì che il bambino chieda, attraverso una letterina scritta a volte in fretta, con poche e chiare parole che cosa vuole ricevere per Natale. Spesso tale lettera è priva delle paroline magiche” vorrei ricevere” “per favore” “grazie” “prometto che farò il buono/a”. Non credo sia mai successo che il povero e stanco vecchio, decida di recapitare un regalo diverso da ciò che il bambino chiede. Non che spera di ricevere, non ponendosi nemmeno il problema di non ricevere il regalo domandato. Non so bene fino a che punto sia terapeutico e di aiuto per l’educazione e l’esempio ai nostri figli, assecondare le loro richieste sempre, in ogni occasione e soprattutto a Natale, anche se ciò potrebbe scatenare nel bambino penalizzato gravi crisi isteriche di pianto. I genitori, assieme alle istituzioni tutte, hanno un ruolo difficile e complicato da svolgere, esiste il dovere e l’obbligo di educare ed insegnare ai figli che non si può ottenere tutto senza sacrificio e senza dare in cambio qualcosa di costruttivo, non è sano e non favorisce la crescita interiore del bambino. Occorre trasmettere al piccolo il giusto insegnamento sul valore del danaro, far comprendere che un dono deve essere meritato, non si deve favorire lo spreco, assecondando il bambino in ogni sua più piccola richiesta affinché questi si abitui a “sperare di ottenere” e non dia per scontato di ottenere subito ogni cosa che domanda. Per dovere di cronaca, tutti insieme ricordiamo con fermezza e convinzione ai nostri figli che, da che mondo e mondo, sin dai tempi di San Nicola, il nostro amato Santa Claus di regali ne porta uno e uno soltanto. E se per una volta, ne porta uno diverso da ciò che gli viene richiesto, non sarà la fine del mondo ed il vostro Natale sarà dolce ugualmente!
babbo natale di sabbia a Grado natale 2008 (Photo credit: Wikipedia)
Buone riflessioni ad ognuno.