Nel 2008 il collettivo Dub All Sense(DAS)nasce da un’idea di Luigi “Dubline” Telese, producer e ideologo del progetto. Il primo lavoro discografico dei Dub All Sense prende il nome di “Follow the lion”. Pubblicato nel 2009, il disco vede la partecipazione di Madaski(Africa Unite, Dub Sync)e Paolo Baldini(Alambic Conspiracy, BR Stylers)alla produzione artistica. L’anno 2011,esce l’album “Goodbye Riot” prodotto dal collettivo DAS con la supervisione di Neil Perch, che ne cura il mix e il mastering. Tra il 2015 e il 2016, vedrà la luce il terzo album dei Dub All Sense “Bro”, che segna la definitiva consacrazione, il punto di arrivo e, insieme, di inizio della band. Il singolo dal titolo “Babilonia” è un pezzo piuttosto singolare.
Francesca Rita Rombolà ha conversato un pò con i Dub All Sense
D – Babilonia, la grande città dell’antichità; sinonimo di civiltà decadente ossia di caos, di anarchia, di mancanza di valori e di ideali, di schiavitù e sfruttamento, di mancanza di dignità e di rispetto per la vita umana; simbolo di corruzione e di profitto. Insomma, si potrebbe giusto fare un parallelo con il mondo di oggi. Perchè i Dub All Sense hanno dato questo titolo al loro singolo?
R – La domanda è la risposta! Abbiamo dato alla nostra traccia come titolo “Babilonia” proprio perchè nelle parole di Zulu dei “99 Posse” e di Treble ex “Sud Sound System” c’è quel malessere di vivere in una società fatta di corruzione dove il profitto vale più della vita di un uomo… Un tempo, non molto lontano, i giovani capivano tutto ciò e cercavano, in qualche modo, di far sentire quel malessere; ma il potere, tramite tv e giornali, ha trasformato tale malessere in una specie di inutile teppismo dove chi protestava, cercando di diffondere i propri ideali, veniva etichettato come ragazzino annoitato!!! Tutta questa campagna disinformativa ha portato oggi ad avere giovani senza valori ed ideali, che preferiscono l’illusione di un mondo materialista disinteressandosi completamente di ciò che gli accade intorno… Viviamo in un mondo dove il mercato del lavoro è tornato ad una forma di schiavitù camuffata da possibilità illusorie di guadagni, seguita poi da rassegnazione ad una vita passiva! Ci siamo dimenticati quali sono i veri valori ed, appunto, come dice la canzone: “Babilonia è un virus che cancella la memoria”. Il rispetto per la vita è diventato un discorso noioso o, ancora peggio, non più interessante. Per questo oggi forse essere noiosi, per noi, è interessante.
D – Che definizione dareste, o date, alla vostra musica e quali sono state, o sono, le influenze musicali della band?
R – Per definizione facciamo musica Dub, che è una sfumatura del reggae nato verso la fine degli anni ’60 del secolo scorso. Il Dub ha ispirato generi come la drum’n’bass, la jungle, l’hip hop. Per questo ci piace unire ciò in un unico progetto cercando, appunto, di suonare il nostro Dub in tutti i sensi. Ci hanno ispirato, e continuano ad ispirarci, molti artisti della scena Dub e non. Ci piace ascoltare molta musica. Ci piace scoprire nuove band e nuovi suoni. Per questo, a volte, nei nostri album si passa anche dal Dub all’hip hop all’elettronica di nuova generazione o addirittura a sonorità vicine al rock. Siamo molto influenzati dai suoni del mondo in generale. Insomma, ci piace la musica in generale e ci piace ascoltarla parecchio.
D – Si ascolta molto la musica(la musica di ogni genere)soprattutto fra i giovani?
R – Ovvio! I giovani sono coloro che ascoltano il nuovo. Secondo noi, il musicista ha una responsabilità enorme. La comunicazione è importante per la crescita e la cultura! Ma poi diventa difficile comunicare davvero ciò che si vuole se devi passare sempre attraverso chi manipola e decide quel che deve essere ascoltato e quel che deve essere “emarginato”. Le leggi di mercato sono un male per la musica e per l’Arte in generale. L’Arte è ciò di cui ha bisogno questo mondo. Ma quella vera però.
D – Il mondo cambia ad una velocità impressionante. Quale speranza può esserci per il futuro? E’ ancora possibile un futuro, come si suol dire, migliore?
R – E’ sempre possibile un futuro migliore. Migliore vuol dire più coscienza critica, più consapevolezza delle proprie capacità, sensibilità verso il più debole, aiutare a costruire ripudiando l’odio che invece distrugge, più sincerità e onestà. I valori sono importanti, e questi valori oggi non corrono di pari passo con il progresso del quale tanto ci parlano in tv. Il nostro impegno personalmente lo incanaliamo nell’Arte. Insomma, l’Arte attrae i giovani, che sono il futuro. Per questo il mondo ha bisogno di artisti veri e non costruiti su misura per manipolare le persone e renderle mentalmente schiave. L’Arte vera rende liberi e da nobili valori.
D – Io sono una poetessa, principalmente, e il blog poesiaeletteratura si occupa, soprattutto di Poesia. Cosa ne pensano i Dub All Sense dell’Arte in generale e della Poesia in particolare?
R – Cosa ne pensiamo dell’Arte credo si è capito. Per quanto riguarda la Poesia, io penso che essa vive in ogni cosa. Ogni cosa è Poesia. La Poesia è negli occhi di chi guarda un raggio di sole, o il paesaggio oltre il finestrino di un treno. Le persone hanno perso la voglia di guardare, forse per il poco tempo che hanno o forse per noia. Ad ogni modo, il mondo ha bisogno dei nostri occhi e del nostro tempo. A volte bisogna fermarsi e semplicemente osservare.
D – E’ vero che la Poesia autentica nel 2015 è quasi estinta?
R – E’ l’interesse per essa che è quasi estinto. La Poesia non morirà mai! I poeti ci saranno sempre. Forse in misura minore, ma solo per il semplice fatto che molti non sanno di esserlo. Niente, in realtà, muore davvero.
Grazie mille, ragazzi.
Francesca Rita Rombolà