Cioè, potevo io non amare una matta che fa lo sci nautico sotto il ponte del celeberrimo film The Cassandra Crossing nel viadotto di Garabit?
E che cammina sui binari dello stesso, pronta a farsi stendere tra un espresso e l'altro?
E' lei, Petite Meller , la parigina filosofa modella cantante (non necessariamente in quest'ordine) che sta accendendo la radio e l'estate rendendo entrambi un forno a legna.
Lei, una che pare caduta sulla cipria per la narcolessia. Una Mia Farrow ragazzina che ha portato il suo colorito da cadavere di una puntata di Csi tra quello dei bambini africani per cantare "Baby Love".
La guardi e ti chiedi perché non abbia il cartellino d'identificazione al pollice. Ma a una che scrive versi così, che le vuoi dire.
Possiamo amarci, ma forse tu non lo sai, possiamo divertirci, ma forse tu non lo vuoi. Non pensare, ascolta solamente la sua atmosfera, ciò che l'anima adora realmente. Accogliamo questa energia senza interferire, senza alcun commento. La notte è magica, non riesco a staccarmi da te, ma devo andare.
Capito? Dalle torto al latticino. Ma avrà controllato l'orario dei treni prima di fare sta pazzia? Non vorrei che questo fosse il suo disco d'esordio e di addio...