17 aprile 2012 Lascia un commento
Oltre questo, Diesel si avvicina ai suoi predecessori per una recitazione certo fisica ma che in piu’ d’una occasione sa prendersi in giro e talvolta uscire dallo stereotipo per interpretazioni molto piu’ che degne di nota.
Capisco che a questo punto gli esperti che stravedono per Accorsi o la Mezzogiorno ridacchino nervosamente ma del resto inutile far cambiare idea sui loro granitici attori, granitici nel senso che hanno l’espressivita’ di uno scoglio ma piacciono a chi piace quindi inutile discutere.
Non che in questo "Babylon A.D" ci sia molto da interpretare, con Diesel che deve scortare una strana ragazza dalla Russia a New York in un mondo futuro squassato da guerre ed inquinamento e uno come lui in un ambiente violento ed anarchico ci sta che e’ un piacere specie se puo’ prendere a calci un po’ di cattivi, in questo caso gente dei poteri dominanti.
La regia di Kassovitz e’ persino sorprendente per quanto non particolarmente originale; la scuola e’ quella dei nuovi film d’azione con tanti effetti speciali e tante telecamere reali o virtuali che ruotano e saltano un po’ dappertutto, tipo "Gamer" o "Shoot’em up", due titoli tra i tanti, anzi voglio essere generoso ma in piu’ di una occasione ho pensato al Cuaron de "I figli degli uomini".
Diesel e’ efficace quanto basta e la brava Michelle Yeoh incarna perfettamente il ruolo di esperta guerriera.
A proposito di effetti speciali, non si puo’ certo dire che siano pochi e dozzinali, anzi all’opposto li trovo abbondanti e ben realizzati al punto che devono aver influito per paradosso al fallimento della pellicola.
Si perche’ i dissidi tra casa cinematografica e regista, s’acuirono al punto da far fallire il progetto per problemi legati al budget cresciuto senza controllo e per le interferenze che la dirigenza impose, praticamente commissariando il film.
Non so come siano andate la cose ma ad un certo punto, la storia si risolve in pochi inutili, inspiegabili minuti, quando la trama non poteva che essere a due terzi dal suo termine naturale. E’ lampante la volonta’ di troncare il film ancora non concluso, disintegrandolo senza possibilita’ d’appello e mettendo come punto finale una fesseria da annali cinematografici. So di una versione estesa che cerchero’ di procurarmi ma diversamente segno un voto piu’ che buono, sino agli ultimi pessimi dieci minuti di film che mediano sotto la sufficienza.
Occasione sprecata ed e’ un vero peccato.