Abbiamo anche noi il nostro Quentin Tarantino.
No, non fa film, scrive.
Si chiama Matteo Righetto.
(Giovanni Pacchiano – Il Sole 24 Ore)
Lungo il corso selvaggio di un fiume in piena, in mezzo a campi di barbabietole, vecchi sfasciacarrozze e cascine abbandonate, tre balordi sequestrano la giovane moglie di un industriale dello zucchero, ma una seconda squadra di banditi è già pronta a entrare in azione e presto la situazione precipita in una serie inarrestabile di colpi di scena.
Sembra di essere nella Louisiana occidentale, tra fischi di pallottole e uomini senza coscienza. Siamo invece in Italia e questo non è un film. È la profonda provincia rurale del nord-est, dove si annidano personaggi tanto bizzarri quanto verosimili, criminali sprovveduti, bifolchi fuori controllo e proprio per questo capaci di tutto.
Bacchiglione blues è un romanzo pirotecnico ed esilarante, capace di raccontare il provincialismo del nostro Paese con sguardo ironico e consapevole. Non eroi, né indagini, né criminali professionisti: il mondo di Righetto mescola il thriller al western e al grottesco, in un punto d’incontro che di fatto segna una tappa decisiva nel nuovo pulp italiano
Matteo Righetto è nato nel 1972 a Padova, dove vive e insegna Lettere alle scuole superiori. Ha pubblicato Savana Padana (Zona, 2009) e nello stesso anno ha cofondato il movimento letterario Sugarpulp con la benedizione di Joe R. Lansdale e Victor Gischler.
Bacchiglione Blues
Matteo Righetto
Euro 14,00 – Pagine 144
Isbn 978-88-8372-521-0
Collana Corsari (diretta da Antonio Paolacci)