Baci che provocano sussulti /2 (e felicità infinita)

Creato il 12 settembre 2012 da Minerva Jones
Ho già scritto dei baci – di quelli che provocano sussulti e di quelli che no – così come ho già scritto del fatto ch'essi sono spesso, per me, un'anticipazione di informazioni rispetto a come il mio interlocutore sarà tra le lenzuola. In questo post, però, contraddico parzialmente questa seconda affermazione (sono una donna, sono dei gemelli, sono bipolare – ho almeno tre ragioni validissime per potermi permettere d'essere continuamente in contrasto con me stessa).
Adoro i baci. Mi mandano letteralmente in brodo di giuggiole. Io ancora non mi sono emancipata dalla poesia Dammi mille baci di Catullo che studiavamo alle superiori, proprio mentre in noi si scatenavano le tempeste ormonali tipiche dell'adolescenza. 
Viviamo, mia Lesbia, e amiamo
e ogni mormorio perfido dei vecchi
valga per noi la più vile moneta.
Il giorno può morire e poi risorgere,
ma quando muore il nostro breve giorno,
una notte infinita dormiremo.
Tu dammi mille baci, e quindi cento,
poi dammene altri mille, e quindi cento,
quindi mille continui, e quindi cento.
E quando poi saranno mille e mille
nasconderemo il loro vero numero,
che non getti il malocchio l'invidioso
per un numero di baci così alto.

Ecco – io che sono una allegra che continua a pensare all'eros come forza che sconfigge la morte - negli ultimi mesi ho vissuto questo con ben due uomini diversi, e mi sono persa in entrambi i casi!
Ma mi sono anche resa conto che ciò non sarebbe stato possibile se i loro baci non fossero stati d'infinita dolcezza e delicatezza (così simili ai baci che ho invece scambiato con le donne, l'unica cosa che, nella mia eterosessualità conclamata, mi dia piacere vivere con queste ultime), cercati e vissuti con la volontà di perdersi in quelli e di scoprirci reciprocamente con quelli, e di parlare e sorridere nei momenti in cui le nostre labbra e le nostre lingue non erano a contatto, ma distanti quel paio di centimetri che subito ripercorrevamo pieni di desiderio dopo fugaci sorrisi e parole.
Ore! Sono passate ore in questo piacere che coinvolgeva tutto – il corpo, il cuore, la mente. E che, per me, non aveva bisogno d'andare oltre, ma di venire goduto come qualcosa di compiuto e perfetto in sé, qualcosa che sarebbe stato addirittura mortificato dal viverlo come preludio ad altro – tanto il mio cuore già danzava di toda joia toda beleza.
Quei baci intensi, felici, dolci, delicati, ridenti, profondi, strazianti, incantati, sospesi, malinconici, complici, assoluti – quei baci così perfetti mi rimangono negli occhi e nel cuore. 
Datevi il tempo di viverli così con chi vi corrisponde, e di assaporarli mentre li state vivendo – senza fretta, ma soprattutto senza bruciarli o deprezzarli in vista di qualcos'altro.
Ché buttereste via qualcosa di infinitamente prezioso – qualcosa che per le ore in cui lo vivete sconfigge davvero la morte.

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