La ‘povna non sa se sia quell’implicito senso di famiglia che si instaura tra i suoi alunni ed ex-alunni, fatto sta che – dopo essersi rivelati situazionisti come l’Onda – i Merry Men cominciano a rivelare, a tratti, elementi di affettuosità inconsueta, ma innegabile; che a lei non può che ricordare i Maculati.
Portatore della novità è Soldino, imprevedibile, che sempre più spesso sa sorprendere la ‘povna anticipando – con i suoi gesti spettinati, eppure acuti come spilli – le future anse della trama. Oggi dunque, al suono della campanella (e dopo due ore vispe, movimentate, e molto dense), si avvia verso l’uscita con il suo zaino sulle spalle, lasciando in aula i suoi compagni religiosi, che attendono Mickey Mouse mangiando e chiacchierando, come ogni lunedì.
Mentre già varca la porta – verso l’agognata libertà del pomeriggio – si gira, indietreggia, ci ripensa. E poi si rivolge agli amici col suo sorriso storto e irresistibile:
“Scusami Weber” – e mentre parla, lo abbraccia con naturalezza – “non ti avevo salutato a sufficienza”. E poi via, tranquillo, gli scocca un bel bacio sulla punta della guancia.
“Un bacino anche a te!” – e si rivolge a Piccolo Giovanni; e giù altro smack e altro abbraccione. A questo punto, quasi soddisfatto, si volta per sanare altre eventuali sue dimenticanze; per imbattersi, all’improvviso, nella ‘povna, appollaiata sulla cattedra proprio al centro del suo campo visivo.
Ride lui. Ride lei. Ridono entrambi. E poi, sempre tranquillo:
“E a lei invece un bel saluto grande: bella, prof., ci vediamo domani!”.