Back Home after Fashion Camp 2011_day two

Creato il 13 giugno 2011 da Musadinessuno @lamusadinessuno
Sabato la sveglia che suona ci tira giù dalla comodità del letto con un pensiero monofocalizzato: se la stanza è così incredibile, chissà come sarà la colazione. E infatti è uno spettacolo, a iniziare dalla sala in cui viene servita. Come avevo già anticipato, ho fatto molte meno foto di quante avrei giurato che avrei fatto. Un po' come a Berlino, che sono partita con 4 giga di memoria e sono tornata con una quantità esigua di foto (ma gli occhi a cuoricino).Fatto sta, dicevo, che avrei voluto fare molti scatti all'arredamento dell'albergo, alla sala, alle persone incontrate - sia quelle conosciute che quelle riabbracciate - ... e invece: mi sono "impappinata", ed è stato più il tempo che ho passato con la reflex al collo che con la reflex in mano. E non mi è venuto in mente neanche di chiedere "Mi fai una foto?", così l'unica foto in cui ci sono io insieme a qualcuno è quella che avete visto ieri, con Paola e Alessandra, per il resto non ho foto con le persone che hanno reso speciali questi giorni, tipo Arianna Chieli, il resto dello staff di beMilano, la designer Alessandra Biagioli, le ragazze di Maggie, Elisabetta e Marco di Vittoria Profumi, Sara Matarrese di Martino Midali, Marco, Irene e Maria Elisa. Ohibo', neanche con le ragazze del negoziodi Manila Grace di Via Manzoni ho una foto! E questa è una disdetta, perché credo che loro si ricorderanno di noi per sempre, nei loro peggiori incubi. 
Il colpo di genio mi è venuto mentre stavamo per separarci da Nadeshiko dopo aver preso la grandinata del secolo in zona Duomo, e un secondo prima che la porta della metro si aprisse ho implorato Paola di scattarci una foto al volo con l'I-Phone. E' venuta una cosa abominevole, ma mica per colpa di Paola o di Nadeshiko! Ci sono io che paio invasata. E quindi non la vedrete mai, perché io ci tengo al mio piccolo ma amatissimo pubblico. 
Ma insomma, noi eravamo rimaste al momento in cui ci muoviamo dalla sala della colazione e decidiamo di fare il nostro ingresso al Fashion Camp e goderci la compagnia di buona parte delle persone che ho appena citato. Grande, grande, grande onore al merito al salottino di jeans su cui i nostri posteriori si sono cordialmente accomodati per le nostre fashion-chiacchiere.

Irene Colzi

Colpo d'occhio sull'area unconference

Sioux shopping bag 

Maria Elisa 





Dall'alto, in senso orario: Paola, Irene C. Irene dN, Maria Elisa.

Un break per Paola



Le opere del workshop Quicksilver




E fu così che poi ci avviammo verso il centro, per gli ultimi saluti a Marco (sì, poi l'ipotesi di rimanere una sera in più a Milano è sfumata, ma ci saranno altre occasioni, no?) e l'incontro con Nadeshiko. Che si compie proprio al negozio di Martino Midali di Via Mercato. Poco prima che scoppi la tempesta di grandine del secolo, con noi sotto una tenda a vedere i semafori che cadevano a pezzi. E che la shopper di cartone che mi portavo dietro ceda di colpo facendomi anche temere di avere accoppato la seconda reflex nel giro di 6 mesi. Però poi torna anche il sole, e noi lasciamo Milano con i nostri acquisti, i nostri ricordi, le nostre persone importanti nel cuore, la testa piena di voci e di immagini, e i piedi gonfi così. Via verso Firenze, verso la pizza di Spera, la pizza campione del mondo (veramente da 10 e lode!), verso casa Granieri che è sempre un po' come se fosse casa mia. Con la tessera elettorale in tasca, per dirigersi verso il seggio la mattina dopo, di buon'ora. Capita anche questo, tutto in un fine settimana, tutto in una volta. E ti rimane il sorriso sulle labbra per molti giorni di fila. 

Acquisto Manila Grace... che vedrete presto!

Acquisto Martino Midali... coming soon!


Il dolcetto Jappo che mi ha portato Nadeshiko, di cui potete leggere di più qui

Non bastano i grazie in queste occasioni così dense a livello emotivo e "comunicativo"; come è già capitato molte altre volte in passato ho fatto un po' fatica a scrivere, così a caldo, di tutto quello che ho visto e provato in questi due giorni, ma spero che il nucleo centrale sia ben chiaro per tutti: non importa che siamo sul web per svago o per professione, l'importante è che siamo in grado di lasciarci permeare da quello che abbiamo intorno. Solo così si può sempre portare a casa qualcosa di positivo, crescere un po' a ogni stretta di mano, imparando a escludere dalla nostra attenzione quello che non ci interessa, ci ferisce o ci innervosisce. La vita è troppo breve per sprecarla dietro a cose che non ci fanno stare bene e non sono neanche indispensabili. Frequentate solo gente bella, vedrete che starete sempre bene! 
E adesso... Pitti! Silvia Monti di Sanhistoire e io vi aspettiamo allo stand 84 dell'ex Dogana. Io ci sarò fino a mercoledì sera, mentre giovedì mattina sarò in giro a godermi l'esposizione. Un bacio a tutti, e a presto! 

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