Fino al 23 Ottobre la Fondazione Musei Civici di Venezia esibisce Back in Black dell’artista Andrea Murocchio, in Ca’ Pesaro- Galleria Internazionale d’Arte Moderna della città. La mostra si articola intorno a una serie di opere in formato fotografico, video installazioni e sculture in nero, che invitano lo spettatore a riflettere sulla realtà.
Il lavoro di Murocchio è fortemente influenzato dal movimento Zeitgeist, che riflette il clima culturale di un’epoca, e che in questo caso si esprime attraverso il colore nero che connota un periodo di guerre, crisi economica, crisi ambientale e valoriale. Murocchio usa il nero per esprimere le proprie emozioni davanti a una realtà che induce l’individuo a perdere l’identità e la fiducia nel futuro.
Il movimento Zeitgeist nasce sotto l’influenza della filosofia hegeliana, che definisce il momento culturale dato per la condizione dell’individuo e lo spirito della nazione, che come risultato dà il processo totale mondiale.
Il colore nero implica un enorme impatto simbolico e metaforico sulla società. Con lui si veicolano i significati di morte, di lutto e le emozioni tormentate. Nell’arte questo colore riflette gli stati d’animo dell’artista, ed esprime concettualmente il suo mondo personale e l’oggetto della sua costruzione estetica.
Andrea Murocchio è nato a Venezia nel 1967. Nonostante si sia laureato in Scienze Politiche presso l’Università di Padova, ha cominciato a dedicarsi alla fotografia e dagli anni ’90 ha iniziato ad esporre i propri lavori realizzati a Cuba ed in Africa. A partire da questo processo si è dedicato ad espressioni artistiche più concettuali, dalla scultura al video, dalla fotografia ad altre espressioni plastiche.
La ricerca sensoriale attraverso il colore ha caratterizzato il suo lavoro, come quando nel 2004 ha realizzato l’intervento pubblico con il Globo d’Oro con una luce rossa pulsante sulla punta, che simbolizzava il sangue versato dai giornalisti morti nel bombardamento a un mezzo di comunicazione bosnicaco. Quest’opera rimase illuminata varie notti, portando il suo messaggio di portesta contro la guerra e le vittime civili.
Murocchio ha curato varie esposizioni e progetti artistici relativi all’arte e politica, tema ricorrente nei suoi lavori, da quelli fotografici alle espressioni plastiche. Nel 2004 ha curato la mostra PetroLogiche, in cui si presentavano opere su temi relativi all’inquinamento dell’industria petrolchimica di Marghera.
L’elemento più interessante dell’opera di Murocchio è la delicatezza estetica delle sue creazioni. Le sculture sono composte da linee sinuose, delicate e dal grande gusto estetico, che colpiscono sia per il contenuto simbolico critico che per la bellezza materiale.
Per maggiori informazioni: http://www.museiciviciveneziani.it/frame.asp?pid=2058&musid=251&sezione=mostre
Nancy Guzman
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