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Back to school 2013 [callista]

Creato il 13 settembre 2013 da Civediamoallesette

Settembre, andiamo, è tempo di migrare, direbbe il mio amico Gabri d’Annunzio. Ora, non essendo noi pastori d’Abruzzo, la migrazione passa in secondo piano rispetto al rientro a scuola: che tocca tutti, prima da studenti e poi da parenti di studenti e talvolta anche (come nel mio caso) da insegnanti.
Premetto che (come ben sapete) amo alla follia il mio lavoro: ma patisco un “pochino” l’inizio delle lezioni, in particolar modo per gli orari mattutini. Passo infatti da un lussuosissimo risveglio naturale in orario compreso dalle 9 alle 11 a una tragica serie di sveglie che suonano nell’ordine alle 5.55 (sveglia soft del cellulare con rumore dell’acqua), 6.00 (sveglia del comodino con cinguettio di uccellini e suoni della natura) e 6.10 (sveglia apocalittica tipo sirena antiaerea che di solito disattivo prima che parta non appena metto un piede fuori dal letto). Nonostante tutte queste precauzioni, so già che la notte prima del rientro dormirò con un occhio aperto per il terrore di non sentire le sveglie e di non alzarmi. E così è stato anche quest’anno.

sveglia

Sono andata a letto alle 23.00 in punto. Ho letto diligentemente fino a mezzanotte. Ho spento il mio e-book reader (sì, sono tecnologica) appena ho sentito le palpebre farsi pesanti e sono crollata in un sonno profondissimo dal quale mi sono risvegliata a un orario imprecisato, compiaciuta della mia conquistata maturità (“ah, quest’anno niente ansia da inizio, sto diventando grande!”) e convinta fossero almeno le 5. Guardo l’ora: 1.05. Praticamente avevo dormito un’ora, ma mi sentivo sveglia come una rosa.

Sono rimasta sveglia fino alle 2.36, vagliando nell’ordine le ipotesi di: 1. Leggere ancora un po’, ma temevo di farmi prendere dalla storia e di arrivare alle 6 senza chiudere occhio. 2. Guardare FB o Twitter sul cellulare (cosa effettivamente fatta, ma in due minuti avevo esaurito i nuovi post) 3. Contare le pecore (che non ho mai capito dove stia l’effetto soporifero, ma hai visto mai…). Alla fine sono stata a ribaltarmi da una parte all’altra del letto, ricevendo pure una manata in faccia dall’uomo al mio fianco che si è girato con la grazia di un bufalo acquatico, del tutto incurante della mia insonnia.

A questo punto ho optato per una puntatina al bagno a fare la pipì, anche se non mi scappava: ma la mia collega di scienze mi ripete sempre che è meglio svuotare tempestivamente la vescica per non incappare nell’incontinenza senile. Prevenire è meglio che curare!

Torno dal bagno e trovo che la mia dolce metà si è trasformata da bufalo acquatico in baco da seta, avvolgendosi completamente nel lenzuolo modello bacarozzo. Inizio a lottare per conquistarmi la mia parte di coperte, ma 1 metro e 90 per 80 chili di maschio mi risultano difficili da spostare. Alla fine con una mossa degna del miglior tiratore di fune del Triveneto, recupero un lembo di stoffa, me lo butto addosso e a quel punto crollo in un sonno provvidenziale dal quale mi risveglio alle 3.17 perché sogno che i carabinieri vengono a cercarmi per un qualcosa combinato da un mio studente. Rilassante e di ottimo auspicio.

Mi riaddormento, ma è un sonno di carta velina: vedo susseguirsi le 3.55, le 4.21, le 4.48, le 5.05. Poi sprofondo nella fase REM più totale. La sveglia delle 5.55 ha lo stesso effetto di una secchiata di acqua gelata mentre stai prendendo il sole di mezzogiorno: rantolo sul parquet e mi dirigo in cucina, dove resto a fissare la tazza del caffè per almeno 10 minuti.

E visto che se non dormo divento intrattabile… lo dite voi ai miei studenti di regalarmi una scorta di tisana relax?

;)

Buon inizio a tutti!


Archiviato in:Uncategorized Tagged: dormire, school, scuola, sleep, studenti, sveglia

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