Magazine Blog

Back to the future.

Da Enricobo2
Eccomi di nuovo qua. D'accordo mi sono preso una pausa meditativa senza avvisare. E che sarà mai! Non è così grave se uno decide di isolarsi dal mondo per un periodo di tempo indeterminato, senza motivi apparenti e poi riappare tra i suoi simili, così di punto in bianco, si guarda attorno con cautela, poi, tutto di un tratto si accorge che nessuno aveva notato la sua assenza, nessuno si era preoccupato, come per quei vecchi di cui scoprono il cadavere mummificato dopo mesi, abbandonati nella solitudine dei loro appartamentini sigillati e asettici. Nessuno dei vicini aveva notato, nessuno si era accorto; ma chi, quel vecchio tignoso che strascicava i piedi e non salutava nessuno? Ma no quello è morto due anni fa, era quel tizio silenzioso con gli occhiali spessi. Ah. Ma a che ora gioca stasera l'Italia? Va beh, adesso non ve la faccio lunga, anche perchè non è che son tornato per la disperazione. In realtà devo confessarvi che sul litorale spaparanzato davanti all'onda che fa splashhhh sui piedi, ci stavo benissimo e ci sarei stato ancora un bel po'. Con un libro in mano e gli occhiali da sole; con una mano amica che mi spalmava di tanto in tanto unguenti preziosi (ma avete visto quanto costano le creme solari?) sulla mia delicata anche se vastissima (specialmente la zona ventrale) pelle di bimbo, vedendo cari amici che ti offrono il piacere della loro presenza, con cui rispolverare antichi ricordi e raccontare nuovi progetti. Sì, sì, ci sarei stato ancora a tempo indefinito da quelle parti, altro che pausa meditativa. Però, in fondo, in fondo, grattando sotto la scorza del cinico, di tanto in tanto affluiva in superfice, come un sottile malessere, un languore dispiaciuto, un vago senso di colpa. La mia creatura, laggiù, lontana nel mondo virtuale che languiva senza nessuna mano carezzevole che ne sfiorasse i tasti, come una giovane sposa ancora intonsa, delicatamente ma con la decisione necessaria a lasciare una traccia; a lanciare una piccola bottiglia (di PET naturalmente) con un minuto messaggio nel grande mare virtuale in attesa che qualcuna la raccolga. Privo dell'attrezzo informatico ed informale, mi sono sentito monco, senza una appendice ormai naturalizzatasi nel mio corpo e nel mio sentimento. Va beh non facciamola lunga, intanto voglio dare un po' di aria nuova e cambiare un po' l'immagine, ma è solo il fondo, la sostanza, ahimè rimane la stessa, a parte il fatto che prometto che non parlerò mai di Berlusconi (non c'entra nulla, ma un amico che se ne intende mi ha detto che basta scrivere il Suo Nome e automaticamente aumentano a dismisura i contatti nei motori di ricerca); più che altro per festeggiare il secondo compleanno che arriva tra pochi giorni.

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Magazines