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Back to the roots: i '40

Creato il 18 gennaio 2016 da Lafirmacangiante
Se con la fine degli anni '20 l'industria discografica conobbe una fortissima contrazione a causa dei tempi bui riconducibili alla Grande Depressione, negli anni '40 fu proprio la guerra a favorire una forte espansione economica negli Stati Uniti, di conseguenza di questo beneficiò anche l'industria del disco. Pensiamo solo alle vendite stratosferiche raggiunte dalla versione registrata nel 1942 da Bing Crosby del brano White Christmas, ancor oggi in cima alle classifiche dei brani più venduti di tutti i tempi. In quegli anni nascevano importanti case discografiche (Capitol, Mercury, etc...), la musica accompagnava i soldati in guerra così come alcuni disc-jockey, la tecnologia elettrica faceva passi avanti, i cantanti diventavano sempre più delle star e tutto girava meglio per tutti.

Mentre nascono programmi come l'Ed Sullivan Show e la Top 40 dei dischi più venduti del paese, non cede il passo la musica nera che continua ad andare per la maggiore sfruttando l'energia delle composizioni per andare verso ritmi più movimentati, qui sotto Wild Bill Moore con We're gonna rock, we're gonna roll.

Due delle case discografiche più importanti del periodo, la Victor e la Columbia, introdussero rispettivamente il vinile a 45 giri e quello a 33, creando così il mercato del singolo e quello degli album andando a garantire per entrambe un mercato florido.

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