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Back to the roots: leo mintz

Creato il 26 aprile 2015 da Lafirmacangiante
BACK TO THE ROOTS: LEO MINTZParlammo qualche tempo fa di Robert Johnson, della musica nera e di come questa contribuì a far uscire l'industria discografica dall'enorme crisi in cui questa si inabissò durante gli anni della Grande Depressione. Nel 1938 un grande contributo alla diffusione e alla conseguente commercializzazione della musica nera lo diede Leo Mintz, classe 1911, che fece del suo per far uscire la black music dai ghetti e per proporla e diffonderla a un pubblico di bianchi, tra i quali molti furono i giovani a mostrare crescente interesse verso questi incredibili suoni.
Siamo a Cleveland nel 1939, al numero 300 di Prospect Avenue, quando Leo Mintz decise di aprire un negozio per la vendita di dischi, il celebre Record Rendezvous, in seguito soprannominato semplicemente Vous. Il negozio proponeva quella che all'epoca veniva definita race music, la musica nera, in seguito evolutasi nel più conosciuto rhytm and blues. Mintz fu uno dei primi a dar vita a quella splendida e ormai nostalgica usanza di infilare i dischi nelle scatole, scatole nelle quali i clienti provavano il piacere di curiosare, frugare e scartabellare alla ricerca di nuove emozioni, così come sua (così si dice) fu l'intuizione di far ascoltare la musica ai clienti direttamente in negozio, così da invogliarne l'acquisto.
L'importanza di Mintz ovviamente non è tutta qui, chiusa tra le quattro pareti di un negozio, ma per carpirla appieno bisogna fare un salto in avanti di più di un decennio e andare ai primi anni '50, anni in cui Mintz convinse il suo amico e dj Alan Freed a passare alla sua radio (WAKR-AM di Akron) la musica afroamericana per diffondere la quale in seguito i due aprirono una nuova stazione radio, la WJW-AM. Sembra che proprio in una delle loro trasmissioni venne attribuito al genere musicale proposto il nome di rock 'n roll. Ma forse siamo andati troppo avanti.
Sul finire degli anni '30 il fermento non mancava, a New York si aprono locali dedicati al jazz, Nashville si conferma patria del country e iniziano le prime incisioni su nastro magnetico (Imaginary Landscape N. 1 di John Cage). Gli anni '40 sono alle porte.
BACK TO THE ROOTS: LEO MINTZ

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