In Israele in mare è ovunque così trasparente. Per di più le spiagge sono tutte libere e quasi sempre attrezzate con docce e spogliatoi. Non sono una fanatica della vita da spiaggia, ma ho rischiato di trasformarmi in un pesce.
Haifa è la città nella quale ho trascorso più tempo, la foto è dei giardini Bahai, famosi per la loro simmetria ed incredibile bellezza.
I falafel sono squisiti e non sono neanche lontanamente parenti con i falafel italianizzati che trovate a casa. Solitamente sono sommersi da un trionfo di verdura.
Sono solo tre fotografie, ma penso riescano a sintetizzare al meglio le sensazioni che ho provato. Israele è molto meglio di come mi aspettavo e durante le tre settimane di viaggio i miei pregiudizi si sono dissolti. Non ci sono controlli ossessivi o check point problematici e la sensazione è di generale sicurezza. Vedere tanti soldati armati in giro per il paese fa impressione, ma viene vissuto dagli israeliani come il nostro servizio civile, quindi in maniera positiva e normale.
Se avete curiosità o volete info su come visitare Israele tra bici, treno e bus - rigorosamente da turista fai da te - scrivetemi nei commenti.
Questa sopra è Pe, la lettera dell'alfabeto ebraico che casualmente si chiama come il mio nickname...