Oggi per molti è l’ultimo giorno di lavoro, partono per le vacanze. Beati loro, finalmente si godono il meritato riposo..
Sapete, della partenza, a me piace anche l’emozione di fare i bagagli..
Come faccio ad emozionarmi per una cosa così, che casomai è una vera scocciatura e pure parecchio faticosa??
Non so, eppure pensare alle valigie da riempire mi fa automaticamente assaporare il gusto del viaggio. E’ che ormai, quando arrivo a preparare i bagagli, so che ci sono, sono consapevole che manca davvero pochissimo… E si va!!!
Quindi ben venga la spremitura di meningi per individuare le cose da condurre con me in vacanza e tutto il resto!
E che bello quando, la sera prima di partire, morta di stanchezza, davvero distrutta ma soddisfatta, metto via le ultime due cose. E puntualmente mi domando se ho preso tutto.
Ripasso un po’ mentalmente il bagaglio, ed immaginando la giornata tipo che avrò nel posto dove sto per andare mi chiedo per l’ultima volta cosa potrebbe essere indispensabile. Che ho chiaramente dimenticato..
Bene, per chiarirvi il fatto che sono davvero disturbata qualora aveste ancora dei dubbi, vi racconto cosa faccio. O almeno facevo fino all’estate scorsa, momento al quale risale il mio viaggio più recente.
All’epoca abitavo da sola, quindi non mi sono mai posta prima il problema del fastidio che potrebbe (ma solo potrebbe) arrecare a chi vive con me il mio modo di preparare i bagagli.
Insomma, ve la faccio breve: tiro fuori TUTTO quello che potenzialmente è in odore di servirmi.
E lo posiziono in stato più o meno simil-ordinato sul letto. Esatto, avete capito, in poco tempo mi ritrovo con tutto il letto invaso da montagne di roba. Un disastro.
So benissimo che in valigia ci starà a malapena la metà, se non un terzo, delle cose che ho preso fuori.
Ma continuo imperterrita a fare la mia cernita e ad accumulare roba semi inutile.
Che prima o poi dovrò tornare a mettere a posto.
Ok, a questo punto la prima fase è finita.
Poi comincio a scegliere dai mucchi innanzitutto quello che è davvero impossibile lasciare a casa.
Separo gli oggetti sicuramente sì da quelli forse sì, e soprattutto da quelli che per forza di cose stanno diventando forse no ed infine sicuramente no. Peccato che questi ultimi sono sempre pochissimi!!!
Ed a questo punto comincio a ragionare in base all’illusione del ‘vediamo cosa ci sta’.
Cosa vuoi che ci stia??
Non la vedo la valigia com’è piccola rispetto all’esplosione di vestiti, costumi, scarpe etc etc in atto?
Vabbè, non si sa mai..
Magari pigiando un po’ le cose più morbide..
O forse prendendo con me un’altra piccola borsa………
A proposito, ma dove l’ho messa?
Accidenti, sono sicura che l’ultima volta l’avevo con me..
Penso che soprattutto un uomo non potrebbe mai capire tutte queste manovre.
Chissà come le prenderà C. quando in un futuro, temo non troppo prossimo, avremo la gioia di partire di nuovo?!?
G.