A proposito del concerto Baglioni-Morandi trasmesso da Raiuno in diretta martedì e mercoledì, Aldo Grasso, sul Corriere.it, ha scritto:
"Questi non sono concerti. Questi sono bagni pubblici di nostalgia orchestrati da quella vecchia volpe di Bibi Ballandi. Mettere assieme sul palco del Foro Italico Gianni Morandi e Claudio Baglioni significa partire dai baby boomers (quelli che si vantano di aver vissuto la guerra del Vietnam, le lotte per i diritti civili, il movimento hippie, la rivoluzione sessuale...) e arrivare ai quaranta-cinquantenni attuali." (qui)
Michele Monina, su Il Fatto Quotidiano.it, ha scritto:
"[Morandi] Vederlo lì con Baglioni, sullo stesso palco, alternarsi sul proprio repertorio, con incursioni nel repertorio altrui, ha lasciato sgomenti. Perché va bene essere dei grandi della nostra canzone, chi in un modo chi in un altro, ma il cacio con la cioccolata, ottimi sapori, insieme non dicono niente."
"Il tutto è apparso sghembo, squilibrato, con Baglioni a fare il cinico colto e Morandi il sempliciotto di Monghidoro. [...] ()
A me, le due serate del concerto "Capitani coraggiosi" sono piaciute. Il segreto del successo di ascolti? Il riannodare il filo dei ricordi delle generazioni dai quarant'anni in su, sulla base delle canzoni che hanno punteggiato il proprio passato. E quindi, su tutti i sentimenti, quello della nostalgia. Che non è una parolaccia, ma una tra le emozioni più forti. E poi, proprio perché Baglioni e Morandi hanno stili diversi, l'accostamento è stato interessante, come l'interpretare l'uno le canzoni dell'altro, e l'effetto piacevole per l'ascolto.
("Strada facendo" - video del 16 giugno 2015, da youtube)