Il mio articolo apparso sulla rivista Toscana & Chianti News.
Percorrendo l’antica Via Cassia verso Roma, da Siena, dopo un po’ ci imbattiamo nella Val D’Orcia con ondate senza fine di colline arrotondate, crete gialle e marroni che sembrano appartenere ad un irreale realtà. Superato l’abitato di San Qurico D’Orcia, la strada a un certo punto di dirama per il piccolo paese di Bagno Vignoni, situato in una pianura tra Vignoni castello e il fiume Orcia. Data la sua vicinanza con la Via Francigena, che portava i pellegrini nella città di Pietro, le sue acque favorirono la conoscenza e l’uso ai viaggiatori che sostavano lungo il cammino.
I bagni della piccola stazione termale,sono famosi fin da epoca romana: vi si curò anche Papa Pio II Piccolomini, Lorenzo il Magnifico, ammalato di artrite, e Santa Caterina da Siena, che sceglieva questo luogo per raccogliersi in preghiera.
Antica e rarefatta è l’atmosfera della sua piazza, costituita da una grande vasca di acqua surgiva., proveniente da sorgenti molto profonde. L’acqua sale da una profondità di mille metri e sgorga a una temperatura di 52° raccogliendosi nella magnifica “piazza d’acqua”. Queste acque sono ricche di solfato di magnesio e solfato di calcio, che servono per curare le malattie delle ossa, delle mucose e della pelle.
Nella piazza vi si affacciano edifici medievali e rinascimentali, la cappella e il decorativo loggiato dedicati a Santa Caterina. Nella chiesa di San Giovanni Battista, si può vedere il frammento restaurato dell’affresco dedicato a “Cristo Risorto” e attribuito a Ventura Salimbeni. Nel 1167 il Granduca Cosimo III dette in feudo a Flavio Chigi, un potente cardinale, San Quirico D’Orcia, Vignoni e Bagno Vignoni: quest’ultimo con le terme unite a tre mulini, un osteria, qualche terra, e otto case, passarono alla famiglia Chigi, ai cui discendenti tuttora appartengono in parte.
Sul pendio che degrada verso il fiume, si trova il parco dei Mulini, un interessante testimonianza di costruzioni e tecniche di utilizzo delle acque che risalgono al Medioevo. Questi mulini si distinguono per la particolare morfologia con ambienti scavati nella stessa rupe di travertino formata dai depositi carbonatici dell’acqua termale.
Non troppo distante dal borgo e dai mulini, si trova il castello di Vignoni, con un alta torre che svetta sulla pianura sottosatante. Il maniero fu fatto costruire nel 1398 con le rendite di Montalcino, e che fa parte di tutto quel sistema di fortilizi senesi fiorito in val d’Orcia nel periodo medievale.
Stefania Pianigiani