Se sei in guerra, l’attacco dal nemico te l’aspetti e forse sei pure preparato a parare il colpo. Ma quando l’imboscata giunge da chi ti dovrebbe guidare, allora lo scoramento è estremo.
A Napoli da tempo è in atto un conflitto: la criminalità organizzata contro lo Stato, camorristi contro cittadini onesti, napoletani contro napoletani. Come ogni scontro cruento, vengono colpiti luoghi sacri ed icone della cultura, la guerra civile miete continue vittime innocenti che hanno il solo torto di vivere in una città dove lo Stato non riesce a debellare il cancro malavitoso.
Eppure, il fronte comune contro «l’esercito del male» presenta continue crepe.
La disonestà di alcuni esponenti delle Istituzioni lascia interdetti e leggere dell’ennesima truffa perpetrata ai danni della collettività apre una nuova ferita nella coscienza di noi, cittadini perbene.
I soldi investiti dallo Stato per la bonifica dell’ex area dell’Italsider di Bagnoli non sono mai stati utilizzati per ripulire totalmente la zona, addirittura le cronache denunciano operazioni fantasma con conseguente aumento dell’inquinamento. Coloro che avrebbero dovuto combattere – i nostri governanti e chi avrebbe dovuto controllare il buon esito delle bonifiche – si sono dimostrati dei traditori.
L’inganno consumato da questi «mostri» è ancora più squallido se si pensa che l’indagine che ha smascherato questo scempio è nata dalla denuncia di una donna di Bagnoli deceduta per tumore: la signora si rivolse alla Procura dopo che scoprì il male. Nonostante conducesse una vita sana, contrasse la malattia; evidentemente la sua unica colpa era abitare nell’ex zona industriale dell’Italsider, la casa dei traditori.
MMo