Bahrein: foto-cronaca di un’invasione che non vediamo nei nostri media.

Creato il 22 marzo 2011 da Tnepd

Sembrerebbe che la situazione precipiti sempre più. E dobbiamo anche aggiungere che non ci abbandona mai il sospetto che dietro le quinte siano sempre in opera famigerate istituzioni come CIA, Mossad, media collegati, che tentano di manipolare la nostra buona fede. Cerchiamo di difenderci con il lume della ragione naturale, quella stessa ragionie che per un verso ci dice come Israele non abbia quella “legittimità” che pretenderebbe da noi con le arti dell’inganno e non senza l’uso della violenza, cioè del carcere per chi nella democratica Europa è di diverso avviso in ordine a questioni trasformate in tabù di cui non si può neppure parlare, se non per dire ciò che si pretende venga detto.

Ma veniamo alla notizia che abbiamo già riferito, prendendola da fonti televisive che abbiamo indicato e che continueremo a sorvegliare. Intendo la questione del “gas tossico” , quale che sia, che abbia prodotto gli effetti descritti. In questi ultimi giorni, anzi nelle ultime ore, sembra che sia sfumata l’idea di un intervento militare contro Geddafi, che ha ripreso il controllo della situazione in Libia. Ci hanno bombardato con notizie sulle atrocità, vere o presunte, commesse da Geddafi contro la popolazione libica. E questo avrebbe dovuto essere la base di legittimazione per un nuovo massacro stile Iraq o Afghanistan, in nome della “pace” ed a scopo “umanitario”: mai come nella nostra epoca le parole hanno perso il loro senso originario fino a significare esattamente il contrario di ciò che pretendono di dire. Dico i massacri che i Sauditi ovvero gli stretti alleati degli Usa, per non parlare di Israele, conducono da decenni e in modo normale non entrano nel conto? I classici due pesi due misure? La classica doppia morale? Ma fino a quando continueranno ad insultare la nostra intelligenza. Se davvero qualcosa dobbiamo e possiamo apprendere dalle rivolte arabe, vuol dire che dobbiamo incominciare a contestare non i singoli nostri politici e governanti, ma il sistema che li produce e che conduce noi ed il mondo intero alla catastrofe. Gli eventi apocalittici giapponesi non sono un’altra storia. Sono la stessa storia che cominciò proprio in Giappone con Hiroshima e Nagasaki. Nessun Tribunale ha mai processato gli strateghi statunitensi di allora come criminali di guerra. Ci auguriamo che la catastrofe giapponese induca l’Iran ad un clamoroso abbandono del nucleare, sia pure civile, come hanno sempre sostenuto. Ma a maggior ragione pretendano dal mondo il disarmo nucleare di Israele, che è il vero pericolo di tutto il Medio Oriente, non da oggi, ma almeno dai tempi della Dichiarazione Balfour. Ma seguiamo qui le cronache dell’invasione del Bahrein, nuovo capolavoro della politica saudita US-Israel.

CL
Parla Egeria.

Questa sera PressTV mostrava le immagini dell’attacco militare alla popolazione del Bahrein da parte delle forze di invasione congiunte di: Arabia Saudita, Kuwait, Emirati Arabi Uniti (a cui nelle ultime ore si sono aggiunte anche le forze di Oman e Qatar). Gli attacchi avvenivano sia dall’aria, con elicotteri, che da terra (v. in basso immagini di eserciti e mezzi militari che entrano in Bahrein). Mentre guardavo le immagini in streaming sul sito web di PressTV, copiavo con lo “strumento di cattura” i fermo-immagine che volevo poi inviare per pubblicazione a questo blog. Sono riuscita a catturare alcune immagini iniziali, poi improvvisamente il filmato ha smesso di funzionare, compreso il mio collegamento internet. Ho riavviato tutto e ho acceso PressTV sul televisore perché non la vedevo più in streaming. Arrivava la notizia in diretta, che il filmato era stato oscurato. Poco dopo, l’avviso nella pagina web di PressTV che annunciava (v. immagine di seguito e link alla pagina di PressTV):  “Questo video è stato rimosso dal ‘user’ “.


Comunque, le immagini che avevo già salvato dalla diretta di PressTV-Streaming online mostrano cittadini in fuga in un filmato amatoriale non molto nitido. Qualora il titolare di questo blog si sentirà autorizzato a pubblicare le immagini, saranno inserite verso la fine di questo post, con breve spiegazione e descrizione. Delle immagini che ho “catturato” si salvano poche, perché in movimento e sfocate. Qualora PressTV mandasse in onda altri filmati che mostrano l’attacco in atto ai cittadini del Bahrein, cercherò di non farmi sfuggire l’occasione di catturare qualche istantanea dallo streaming.

I fatti comunque sono i seguenti - e sono tutti illustrati in basso con immagini catturate dai filmati streaming di PressTV o dai video YouTube – e per fortuna le ho catturate, prima che anche questi video possano sparire dal web.

E’ stata militarmente invasa la piccola isola del Bahrein, che conta solo 700.000 abitanti, e che inoltre ospita il Quartier Generale della 5a Flotta della Marina Militare Statunitense: prova del fatto che gli USA non si sono opposti. L’invasione avviene da parte delle Forze Armate congiunte dei Paesi Membri del Consiglio Cooperativo del Golfo Persico (PGCC), elencati in alto.

L’intervento militare è stato richiesto da parte del monarca del Bahrain, re al-Khalifa, in opposizione ad altri membri della casa reale, per contrastare il popolo in rivolta che chiede l’abolizione della monarchia di stampo dittatoriale e l’instaurazione di una Repubblica Democratica, con accesso da parte dei cittadini ai proventi della vendita del petrolio.

I commenti generalmente espressi da parte degli esperti intervenuti durante la lunga diretta di PressTV nelle ultime 24 ore, senza citare nessuno in particolare, sono in sintesi i seguenti:

“I capi dei regimi del Golfo stanno tutti tremando e si soccorrono a vicenda”. Hanno ognuno da perdere tutti i vantaggi analoghi a quelli elencati in sintesi nel mio POST PRECEDENTE, sotto la voce “ARABIA SAUDITA”, nell’ultima parte del Post. Il testo riporta in sintesi alcuni dati estrapolati da un Rapporto dell’agenzia Reuters, che descrive l’enorme entità del furto perpetrato da parte della Casa Reale Saudita ai danni dei cittadini, con accumulo e sperpero di fortune astronomiche.

Il dato più significativo del Rapporto Reuters è, come scrivevo, il seguente:

l‘Arabia Saudita produce ed esporta ogni giorno circa 1 milione di barili di petrolio, i cui proventi vanno a finire nelle tasche di sole 6 persone della casa reale saudita.

E’ facile, quindi, fare il calcolo di quanto intascano ogni giorno i principi sauditi: il prezzo del Brent per 1 barile (sopra i 100 dollari) moltiplicato x 1 milione.

Ed è facile immaginare quanto saranno allarmati, tutti i dittatori dei paesi arabi produttori di petrolio. Hanno molto da perdere. Uno degli esperti che ascoltavo – ma davvero non ricordo quale tra i tanti – commentava “si sono approfittati del fatto che gli occhi del mondo sono puntati sulla terribile tragedia in Giappone, per commettere questo crimine nei confronti della popolazione inerme del Bahrein”.

Ecco di seguito la foto-cronaca dell’invasione.

Egeria

Bahrein. Cronaca di un’invasione


Sabato, 12 marzo: arriva in Manama il ministro americano alla Difesa Robert Gates. Incontro con il re al-Khalifa e il principe ereditario, per rassicurare il monarca e confermare il pieno appoggio da parte degli Stati Uniti alla casa reale.

Domenica, 13 marzo: il popolo si ribella, iniziano le violenze da parte delle forze dell’ordine, che aprono il fuoco sui manifestanti pacifici e non armati.

La folla viene colpita dal gas. I medici: “questo è molto peggio del gas lacrimogeno: gli effetti durano 18 ore” (come da video elencati di seguito).

V. al link il VIDEO di ricoverati per inalazione di gas con con tremori, difficoltà respiratorie,, nausea, disorientamento, e traumi vari

Altro VIDEO della stessa serie, che ritrae un ospedale del Bahrein.

Nei Video i medici commentano le gravi ferite, compresi traumi da colpi di manganello, stati di paralisi, da gas inalato, ferite da proiettili coperti di gomma, altrettanto letali, come mostrano le immagini dei deceduti in ospeale alla fine del video. Tra i feriti anche un medico, che racconta di essere stato colpito perché soccorreva i manifestanti.

Se poi è vero che un’immagine vale mille parole, lasciamo allora parlare soprattutto le immagini. Noi cercheremo soltanto di analizzarle e di interpretarle. La foto-cronaca è divisa in 2 parti (per ora):

parte 1: Vigilia dell’Attacco Militare, con cariche della polizia che apre il fuoco contro i cittadini inermi e li colpisce con GAS ufficialmente “lacrimogeni”;

parte 2: Arrivo in Bahrein delle Forze Armate dei Paesi del Golfo Persico.

parte 3: (segue nel prossimp post: e spero contenga le immagini del massiccio attacco di ieri e di oggi, martedì, ai cittadini del Bahrein, avvenuto non solo nella capitale, ma in ogni villaggio e località dell’isola. Le uniche immagini che ho visto oggi, erano quelle che PressTV mandava in onda, relative al video poi rimosso da YouTube. Le testimonianze dei corrispondenti di PressTV erano davvero di gravità inaudita. Ne parlerò in seguito).

Per avere un’idea della situazione, basti menzionare che ad un certo punto è comparso sullo schermo il Titolo: I Medici dell’Ospedale di Sitra Chiedono Aiuto Urgente, Sono Circondati dall’Esercito del Bahrein (v. titolo inglese nell’immagine in basso). Va sottolineato che il Bahrein non è dotato di forze armate regolari, ma di un esercito di mercenari stranieri – addestrati in Arabia Saudita e Israele, secondo i racconti degli esperti.

Un altro Titolo invece annunciava (v. qui sotto) che i “chopper” – elicotteri – stavano sparando sulla popolazione del Bahrein. Meno male che ho “catturato” queste immagini dalla diretta streaming sul sito di PressTV – altrimenti qualcuno potrebbe dubitare, visto che l’unico filmato a prova delle notizie è stato rimosso da YouTube.

Parte 1 – Domenica 13 marzo – Vigilia dell’Attacco Militare.


Manifestanti pacifici vengono abbattuti.




Parte 2 – Le Forze Armate dei Paesi del Golfo entrano nel Bahrein.

Domenica, 13 marzo. Viene annunciato che l’esercito dell’Arabia Saudita sta entrando in Bahrein, passando sul lungo ponte che collega l’Arabia Saudita alla minuscola isola del Bahrein con soli 700.000 abitanti. Nelle ore che seguono arriva l’annuncio che anche gli Emirati Arabi Uniti e il Kuwait hanno inviato forze e mezzi dell’esercito.

Qui in basso le cartine che mostrano le posizioni di Arabia Saudita e Bahrein, e l’immagine aerea che mostra il lungo ponte sul mare, simbolo del “cordone ombelicale” che lega il Bahrein all’Ammiraglia del Golfo, l’enorme Arabia Saudita. E’ da questo ponte sul mare che fanno il loro ingresso gli imponenti cortei delle forze di invasione.


Iniziano nel tardo pomeriggio le lunghe colonne di mezzi degli eserciti dei paesi alleati – Saudi-Arabia, Kuwait, Emirati Arabi Uniti. Il corteo prosegue fino a notte tarda.








«Tecnicamente è un’invasione, politicamente si tratta di Alleati che vengono in soccorso ad un sovrano per soffocare la rivolta dei cittadini che chiedono la fine del regime monarchico al potere da duecento anni, e l’instaurazione di una Repubblica Democratica». Questo il commento in diretta di molti osservatori politici.

Le immagini registrate passano sullo schermo il giorno dopo, quando l’attacco ai cittadini del Bahrein è già in atto. I titoli sotto le ultime 2 immagini qui sopra parlano chiaro: un cittadino del Bahrein muore in ospedale per le ferite; un soldato saudita viene ucciso, e dagli elicotteri si spara sulla popolazione del Bahrein che riempiono le strade anche quel giorno.

Continuano i cortei anche di notte.



Aggiornamento Martedì Notte: “Bahrein è un Disastro”

Ali al-Aswad, avvocato e esperto in diritto internazionale, in collegamento telefonico con PressTV descrive la situazione in Bahrein come “catastrofica”.

“Almeno 6 morti e 1.000 feriti, mi confermano i medici”, dichiara l’avvocato al-Aswad, e aggiunge: “Gli ospedali sono sovraffollati e non riescono ad accogliere tutti i feriti vittime della violenza sulla popolazione pacifica attaccata sia dalle forze del Bahrein che dalla forze di invasione arabe straniere. Chiediamo alla comunità internazionale di aiutare la popolazione del paese”.

Ha aggiunto che le persone non riescono a raggiungere i centri medici nel paese perché gli ospedali sono stati chiusi o messi sotto assedio da parte delle milizie.

Secondo l’agenzia AFP almeno 5 villaggi sono stati attaccati dalle milizie e dagli elicotteri. Un medico dichiarava alla AFP che molte vittime erano state abbattute con proiettili rivestiti di gomma (pallettoni).

… segue …

Che parlino dunque le immagini. I nostri telegiornali ci ammaniscono dalla mattina alla sera il bunga bunga. Oggi per le strade di Roma potevano vedersi manifesti dipitriesti con un Berlusconi vestito e sorrirente e con tante donnine svestite accanto a lui. Enrico Mattei, che aveva tentato una diversa politica petrolifera, era stato eliminato con una bomba e con un sabotaggio, di cui non si sono mai potuti sapere gli autori. Per Berlusconi non hanno trovato di meglio che il bunga bunga, quasi che gli italiani non abbiano altro da fare e da pensare che guardare dai buchi di Arcore cosa succede dentro la villa. – CL

http://civiumlibertas.blogspot.com/2011/03/bahrein.html


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