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Balestrieri (Tivù): "I programmi prodotti con il canone non possono essere ceduti gratuitamente ad una pay tv"

Creato il 22 gennaio 2014 da Nicoladki @NicolaRaiano
"TivùSat è uno strumento di cooperazione tecnica tra imprese creato per agevolare il passaggio alle diffusioni televisive digitali terrestri, in analogia a esperienze simili di altri Paesi". Parte da questa precisazione il presidente di Tivù, Luca Balestrieri, nella sua audizione in Commissione di Vigilanza, sul Contratto di servizio Rai.
TivùSat è la prima piattaforma satellitare gratuita italiana, promossa e gestita da Tivù, che consente di ricevere gratuitamente la Tv anche nelle zone d'ombra del digitale terrestre, in quelle aree orograficamente non coperte dal segnale.
Balestrieri ha aggiunto che "E' bene partire da una distinzione basilare tra TivùSat e soggetti commerciali come Sky o altri operatori: la pay tv compra i programmi, li aggrega, ci aggiunge servizi tecnici e li vende in abbonamento agli utenti. Fa quindi un'operazione meramente commerciale".
"La richiesta fatta oggi da Sky affinché il prossimo contratto di servizio preveda l'obbligo da parte della Rai di criptare i canali del servizio pubblico nel sistema utilizzato da Sky non è ricevibile. Un'attività commerciale quale quella della pay tv non può pretendere di ottenere gratuitamente, ai fini del proprio business, una programmazione pagata con i soldi del canone. Del resto, il contratto di servizio prevede la possibilità di negoziazioni commerciali, su basi eque e non discriminatorie, tra Rai e gli operatori commerciali come Sky. TivùSat è altro, è come FreeSat in Gran Bretagna, svolge un ruolo radicalmente diverso da Sky Italia".
"TivùSat - ha quindi spiegato - è uno strumento di cooperazione tecnica, finalizzato a garantire la diffusione universale della programmazione televisiva gratuita, come ha detto l'Agcm e come ha stabilito l'Agcom con la delibera 519/09 Cons. TivùSat non acquisisce i programmi ma permette a tutti gli operatori di distribuirli anche sul satellite".
Balestrieri ha quindi indicato che TivùSat non ha natura commerciale: "I soci di Tivù sono Rai, Mediaset, TI Media, l'associazione Aeranti-Corallo che raggruppa la maggioranza delle tv locali e Confindustria Radio Televisioni di cui fa parte anche Sky".
TivùSat offre servizi tecnici di piattaforma a tutti in modo trasparente. Sul web, ha ricordato Balestrieri, è stato pubblicato il listino dei prezzi che applica a tutti, formulato in base ai principi suggeriti dall'Agcom e quindi di far pagare meno ai piccoli operatori, come le emittenti locali, rispetto ai più grossi. L'Agcom ha riconosciuto questa natura pro-competitiva e di strumento di cooperazione tecnica con la delibera n. 519/09/CONS, la cui validità è stata confermata dal giudice amministrativo.
Balestrieri ha concluso, commentando: "La scelta legittima che ha fatto Sky di adottare sistemi tecnologici chiusi rappresenta un vantaggio per l'editore ma non per gli utenti. Ciò isola sotto il profilo tecnologico il sistema Sky dal resto del sistema televisivo".
Balestrieri ha infine contestato la lettura offerta da Sky in merito alle decisioni del giudice amministrativo, ricordando che la legittimità di Tivùsat non è in discussione e che il giudice stesso ha riconosciuto il diritto di Rai di utilizzare anche una sola piattaforma satellitare purché gratuita.

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