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Ballare in discoteca: zoccole o cervellone?

Da Ransie @_Ransie_

Balli sexy con il titolo in tasca: l’altro giorno leggevo questo articolo sul Corriere (qui).
Ballare in discoteca: zoccole o cervellone? Ricordo immediatamente che ci sono ragazze che, sebbene non sculettino in perizoma e calze a rete su un cubo in un locale, sono ben più zoccole. E lo stesso vale per i ragazzi.
Le ammiro. Si può pensare che questi siano “soldi facili”. Non credo siano così facili. Non credo perché, è vero che ballare nei locali è sicuramente più remunerativo che fare la commessa o l’aiuto parrucchiere, la cameriere o il barista, ma è comunque un lavoro che ti porta via la reputazione.
Un attimo. In un attimo sei additata come una “grande zoccola”, tutti sgomitano pensando “quella la dà a tutti/è una ragazza facile/è una troia!”.
Tranquilli, per questo, per la facilità di darla via, ci sono appositamente ragazze e ragazzi che si prostituiscono. Lo fanno per mantenersi - anche -agli studi; capisco in parte la loro scelta ma non la condivido. Mettiamola così, a tutto c’è un limite.
Ne ho conosciute di persone durante il mio percorso di studi. Figli e figlie di papà o mammà, vicine di casa laureande in medicina ubriacone e in continua ricerca di orgasmi con chiunque, coinquiline che, un giorno hanno le pezze al culo e il giorno dopo girano con una Louis Vuitton.
E poi ho conosciuto quelli dei “lavori alternativi”, quelli facilmente giudicabili dalla società. La dignità di quest’ultimi non è mai stata in vendita. Ballano nei locali e il giorno dopo sono in facoltà, seguono la lezione e, il giorno dell’esame, si portano a casa anche la lode. E tornano a ballare ammiccanti pensando “un giorno sarò avvocato/medico/biologa/psicologa/giornalista e tutto questo finirà”.
Io non avrei il coraggio, perché ci vuole molta sicurezza per ballare nei locali poco vestite. E io, come detto, non ce l’ho. Le ammiro.

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