Come ci ha abituato da ormai 2o anni, Silvio Berlusconi, in tempo di elezioni, regala ai propri tifosi un colpo di mercato col botto.
Ci fu Rui Costa nel 2001, che Silvio prelevò dalla Fiorentina pagando di tasca propria 40 milioni di euro, e Pippo Inzaghi comprato la stessa estate dalla Juventus. Nel 2002 Forza Italia cala, e per le amministrative il Presidente compra Rivaldo, rinforzando squadra e urne. Nel 2006 Berlusconi invece perde le elezioni…forse perché Shevchenko viene venduto al Chelsea?! Ma nel 2008 Silvio si rifà e acquista in pompa magna l’asso brasiliano Ronaldinho. E poi quella scena pietosa nel gennaio 2009, quando Kakà saluta i tifosi dalla finestra baciando la maglia rossonera: niente Manchester City, rimane a Milano, e le elezioni si avvicinano: l’errore del 2006 non viene ripetuto (ma il fantasista verde-oro passerà al Real Madrid pochi mesi dopo).
Siamo nel 2013. Elezioni in vista, a febbraio. Siamo in periodo campagna elettorale, le ultime settimane, cruciali. Ma è anche periodo di calcio mercato. Un caso? Forse. Un colpo di fortuna? da sfruttare assolutamente. Silvio coglie la palla al balzo, e compra per 20 milioni di euro, 40 miliardi delle vecchie lire, Mario Balotelli, l’estroverso attaccante 22enne del Manchester City e della Nazionale Italiana.
Mossa azzeccata: investire in un ragazzo di colore, ma nato in Italia, come tanti elettori che andranno alle urne. Spendere tanto quasi a voler scacciare la maledetta crisi, quasi a voler ripetere che “la crisi non esiste, i ristoranti sono pieni (e io compro Balotelli)”. E poi il Balo è un giovane ribelle, irrefrenabile e incontrollabile. Come ci ricorda un coro dei tifosi del City (“Ohhhhh Balotelli… he’s a striker, he’s good at darts, an allergy to grass but when he plays he’s fuckin class, drives round moss side with a wallet full of cash”) si fa notare per le sue qualità calcistiche ma non solo… E a tal proposito poche settimane fa Silvio aveva detto di Mario: “Mela marcia. Non lo accetterei mai al Milan”. Ma ora il passo indietro: ti dò un’altra possibilità. Ti perdono. Credo in te. Ti porterò alla redenzione. Grande Silvio!
Insomma l’acquisto del bomber azzurro (ma si vocifera anche di un imminente e clamoroso ritorno di Ricardo Kakà) è un messaggio dalle svariate sfaccettature e significati per l’elettorato milanista e non solo.
Però io dico. Saranno gli italiani, dopo 20 anni, ancora così “ciucci” da credere a questi mezzucci subdoli?
Il tifoso del Milan verrà ancora abbagliato dal prezioso regalo del Presidente? E con lui anche tutti gli altri che si sono in passato lasciati impressionare da queste operazioni faraoniche e completamente al di fuori dai canoni politici?
Spero di no. Spero questa volta in un elettorato maturo e cosciente.
Altrimenti poveri noi. Sarebbe più che meritato.
Votate bene. E forza Milan!