Magazine Diario personale
E' un'occasione speciale, questa. Di quelle che ricorderemo per tanto, tanto tempo e ce la racconteremo chissà quante volte.
E' bastato togliere un po' di polvere, lasciar correre le parole ed è stata subito magia. Un po' di quella "magia" che ci siamo sempre portate dentro, quella che ci ha anche fatte sopravvivere, quando il vento era troppo forte e ci piegava fino a terra. Solo che ognuna pensava al proprio dolore, a tenerlo chiuso ermeticamente senza farlo trasparire.
Quando invece il "vaso" si è incrinato e nulla potevamo più fare per arginare l'uscita, abbiamo capito che da lì sarebbe entrata la luce. Uno spiraglio quasi impercettibile che però avrebbe fatto tanto bene al cuore ed all'anima e ci siamo ritrovate.
Un raccontarsi fitto fitto, un parlare veloce, un capirsi, dapprima in poche e poi via via il gruppo si allarga. Le cicatrici addosso ed il fremito delle ali sono ciò che ci contraddistingue.
Le ferite sono tante, inferte da colpi violenti dati per il gusto di far male. Sono spesso figlie di mentalità sbagliate, sempre, in ogni caso, dell'ignoranza che diventa grettezza e possesso.
Abbiamo sempre saputo di non essere oggetti, ma ce lo siamo a volte dimenticato per amore, per troppo amore verso chi sta nella nostra vita.
Le voci, le nostre voci, quelle che non sono state ascoltate quasi mai, risuonano adesso argentine e leggere.
Il tempo, ora, è nostro. Disponibile solo per noi, senza convenzioni.
Possiamo curarci con balsami antichi, che sanno di Madre e di Terra, di Luna e di nenie di bimbi.
C'è posto solo per gesti tranquilli, per sguardi dolci, per canti d'Amore mentre parliamo ai figli, impastiamo il pane e facciamo rimarginare le ultime ferite aperte.
Dopo ci sarà lo spazio terso del nostro tornare ad essere energia dell'Universo.
Quella che mettiamo in circolo con la Vita e che ci viene ridata col susseguirsi degli eventi, ogni volta che sorridiamo al mondo con Amore Assoluto.