Davvero delizioso questo "Balzac e la piccola sarta cinese", libro di Dai Sijie, regista prima ancora che scrittore. Vi viene rappresentato uno spaccato della Cina comunista degli anni Settanta, con tutte le sue contraddizioni. Ma è soprattutto il desiderio di leggere a essere protagonista. Non un desiderio comune, ma quello che deriva dalla proibizione a farlo, se non sui libri di regime. La trama è semplice: due giovani vengono inviati a lavorare sulle montagne come forma di rieducazione, necessaria e obnligatoria a quanti erano considerati borghesi e capitalisti. E lì, un loro compagno tiene nascosta una valigia con numerosi libri che non ha nessuna intenzione di prestargli.
Lettura leggera, ma non frivola per quanti amano le storie sull'amore per la lettura.