di Iannozzi Giuseppe e RomanticaVany
Bambina bambina
Con te c’è niente
da fare,
sei bambina piccina
che il sole abbraccia,
che gl’occhi chiude
di fronte alle cose
buie e inquiete
che intorno al mondo
girano e rigirano
Sei bambina
con il mattino d’oro e di luce
nelle pupille nocciola,
bisognosa d’acqua e sapone,
bisognosa d’un Dio in cui credere
sempre ciecamente
Sei bambina bambina,
ed io posso sol arrendermi
all’infantile tua tenerezza:
contro di te impotente,
senz’armi, capace di perdere
il senno in un momento
In volo con me
Vorresti prendere il volo, bambina?
Gli angeli ti hanno rubate le ali
Non preoccuparti, stringiti a me
e voleremo insieme in alto e in basso
fra nuvole di fuoco e torri babiloniche
Non temere di peccare,
pecca solamente chi non ha mai amato
fino alle estreme conseguenze
Non badare alla mia coda luciferina,
serve al mio equilibrio, non a far del male
Non badare al mio brutto muso,
serve a tener lontani cattolici e pentecostali
Non focalizzare l’occhio sul mio aspetto,
guardami invece dentro
e vieni nell’anima mia,
insieme scopriremo che Milton mentiva
Vorresti volare più in alto di Dio?
Hai solo bisogno di cavalcarmi a dovere
Fidati di me, ho già visto
come andrà a rotoli questo mondo
Fidati di me, portati in salvo
con chi come me non ha padroni
E vola in alto, vola in alto, in alto
Al di là del mare
di RomanticaVany e Iannozzi Giuseppe
Nei grani della sabbia
frammenti d’amore
vanno alla deriva.
Immersa nella brezza mattutina
d’una spiaggia in pieno luglio
caldo il sole balbetta
sulla mia giovane faccia,
ma sù di me i tuoi occhi
purtroppo non li sento.
Nei granuli della rena
si confondono
castelli di vorrei;
dal mare la musica
alle mie orecchie,
e il chiasso buffo
di risate di vergini coppie
sotto un cielo specchio
per onde sbruffone.
Come persa,
le orme dei cammini altrui
calpesto
tra grani di quarzo e speranze.
Si scolora pian pianino l’estate
mentre forte si fa nel mio cuore
il battito d’una vela lontana
nel mare.
Parole inascoltate
a bella posta vergate
sù insignificanti caratteri
d’un tuo libro mal aggiustato.
Sull’Acropoli di Atene
muto Socrate resta assiso;
par quasi che nessuno più
aneli a uno slancio del cuore
per vedere al di là del mare
la gente che ci sta.
Sfidando l’ira degli dèi
di RomanticaVany e Iannozzi Giuseppe
Quando il sole
a picco cade giù
nascosto
dai monti
argentei raggi di luna
nel blu notte
prendono posto
riflettendosi
sù uno specchio d’acqua,
e in quell’esatto momento
io penso a te,
e nonostante
ti creda lontano
mi sei vicino.
Più segreti
si son fatti
i trascorsi
miei dì
e così penso io
al bellissimo amor mio
forse dagli Dèi rapito.
A breve le stelle
brilleranno;
devi però stare attento,
attento
ai loro grandi occhi
come conchiglie,
attento
al loro udito più forte
di quello di Nettuno.
Amore, non ti lasciare
ingannare
dal murmure del mare…
Vorrebbero rubarti
il futuro,
la lingua madre.
Si lacera
il mio cuore
sapendo
che l’amato amante
lacerato è
da un repentino lampo.
Ma se destino è
che debba venirti incontro
sfidando degli Dèi l’ira
non esiterò un istante,
e ti salverò… sì, ti salverò
dalla cattiveria
che t’imprigiona
e da te stesso anche
con un ardente bacio.