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Bambini al sicuro attraverso una comunicazione più efficace

Da Mercedescoach

Ieri come tutte le mattine, ho portato mia figlia a scuola materna. Da qualche settimana a preso gusto ad andarci col suo monopatino, e quindi quando posso metto la tuta e le scarpe da corsa e corro accanto suo; i benefici sono tanti: riscaldo i muscoli, arriviamo a scuola di ottimo umore, e dopo averla salutata mi faccio una corsetta nel parco prima di andare a lavorare.

Bambini al sicuro attraverso una comunicazione più efficace
Ieri prima di uscire dalla scuola mi sono trattenuta a leggere un cartellone che era lì appeso, fatto dal comune di Milano, e che si propone come una guida per la sicurezza dei bambini. Sono senz’altro d’accordo con l’intenzione di questa iniziativa, ma con la loro logica potrebbero avere tappezzato tutti i muri della scuola, visto che a volerlo vedere con occhi tragici, tutto è potenzialmente pericoloso.

C’era dal classico: “eliminare di circolazione tutti li ogetti e pezzeti di cibo di piccole dimensioni” a una che non avevo mai visto prima che diceva qualcosa come: “quando è ora di cucinare organizzare un gioco impegnativo che tenga i bambini lontani dalla cucina e i fornelli” (il che significa che i bambini saranno da soli in una stanza piena di cose che anche se sono grandi potrebbero rompersi e diventare piccole! e di angoli sui quali potrebbe cadere! e laci di scarpe che potrebbe allacarsi al collo! tutto mentre tu sei li a cucinare! )

Pensavo che sarebbe meraviglioso  se il Comune di Milano avesse qualcuno che li aiutassi a porgettare questi cartelli, qualcuno che sapesse  di psicologia, di programazione neurolinguistia e di comunicazione, di modo che la loro intenzione si materializzasse in un messaggio efficace.

E quindi ho pensato di condividere con te, in diverse “puntate”, alcuni segreti della comunicazione efficace che, se applicati con costanza facendoli piano piano parte della tua quotidianità,  ti saranno di grande utilità non solo per evitare incidenti, ma per miglioare in generale la comunicazione con tuo figlio.

Iniziamo quindi con il primo segreto;

  • La mente non riconosce comandi negativi.

Inizio da questa affermazione che trovo illuminante nella comunicazione in generale e nel rapporto con i figli particolarmente. E ti prego, non immaginare ora che dallo schermo esce una piccola e simpatica schimieta con la coda arrotolata e il sederino tutto rosso, che saltella sopra la tua tastiera e urla con vocina da scimia “vedi che è così!! uh uh, ah ah, vedi che è così!!!”, che ti guarda dritto negli occhi ed è cosi buffa da farti sorridere, ti prego, non pensarci.

:-)

Lo so, è stato impossibile non farlo. Il  motivo è questa semplice regola della nostra mente.

Ed è lo stesso meccanismo che si attiva quando diciamo ad un adulto “Non ti girare ma dietro di te…” o quando a un bambino diciamo “Non metterlo in bocca”. Il nostro cervello pensa fondamentalmente attraverso immagini, per tanto per processare “Non metterlo in bocca” prima si crea l’immagine del metterlo in bocca e poi deve inventarsi una strategia per non farlo, per contenere l’impulso perfetto che ci fà andare dritto verso le immagini che ci creiamo in testa. E dico che è perfetto, perchè basta crearci le immagini giuste per andare nella direzione che vogliamo.

Per costattare quanto detto ti basta andare ai giardinetti ed osservare, ascoltare. Tante volte, purtroppo, sentirai frasi del tipo: “Non correre che se inciampi ti rompi la testa” o “Attento a non cadere” “Non attraversare da solo che se no ti stendono le macchine” e che queste frasi, questi commandi nascosti diventino profesie per un posteriore “ecco, te l’avevo detto”. So che i genitori non lo fanno per cattiveria, lo fanno perchè così è stato detto a loro, e quindi questo è il loro modello di comunicazione. La buona notizia è che si può sempre cambiare abitudine, si può sempre migliorare la comunicazione.

Una nonna missmatcher mi ha detto una volta “allora cosa gli devo dire? vai tranquillo e metti la bilia in bocca che non succede nulla?”. Inutile spiegare, questo è un comando positivo di contenuto nefasto.

La chiave stà nel creare immagini di quello che vogliamo accada, anzichè immagini di quello che NON vogliamo che accada. Ad esempio: “Vai, e tieniti forte” anzichè “Non mollare le mani” “Prima di arrivare all’angolo aspettami”.

In tante altre circonstanze bisogna invece non dire niente e dare fiducia al tuo bambino, sostenerlo con lo sguardo e la sorrisa fiduciosa. Il tuo bambino sa correre, è fatto per questo, e deve anche imparare a cadere, più cammina, più corre, più arrampica e sperimenta, e più conoscerà il suo corpo,  e cadrà sempre meno e semple meglio.  Fidati e lui o lei sarà all’altezza delle tue aspettative. Diffida di lei o lui e sarà anche lì all’altezza delle tue aspettative. Loro ci amano senza condizioni, e tenteranno di essere sempre quello che noi ci aspettiamo di loro. 

Bene. Quindi, in sintesi: comandi positivi e immagini di quello che vogliamo accada.

E ricordati che non esistono strategie miracolose, per anni di comunicazione di un certo tipo ci vuole allenamento per cambiare, e più utilizzerai queste cose nuove, più vedrai con la pratica che funzionano, e un giorno saranno parte di te in maniera spontanea.

Attendo i tuoi commenti,e se pensi che questo possa essere utile a qualcuno che conosci, sentiti libera/o di condividere.

Alla prossima

:-)


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