Pillola rossa o pillola blu? Mentre ci pensate, accendete la tv e mettete un tg qualsiasi. In maniera inizialmente soft, e poi sempre piu' spinta, vogliono parlare al bambino che e' in voi; vogliono che regrediate. Tutte le notizie vengono date in modo e maniera da suscitare emotivita', o interessi giocosi , entrambe prerogative che non servono per capire quello che ,in realta' ,sta' succedendo. La maggior parte dei fatti raccontati riguarda la cronaca, meglio se sanguinaria: un delitto passionale, una rapina finita male, una disgrazia. Chi non si sentirebbe coinvolto in una tragedia, con tanto di immagini di parenti straziati, particolari splatter e riferimenti commoventi?: "avrebbe compiuto 18 anni il prossimo maggio" , oppure "si trovava li' per caso" ,ad esempio. Resta un fatto: l'interesse generale e' conoscere e approfondire temi generali, o commuoversi per fatti privati che sono , statisticamente, comuni ? Altra tecnica ormai consueta e' la polarizzazione degli scontri in buoni e cattivi; l'effetto desiderato ( e perfettamente riuscito) e' far si che lo spettatore, automaticamente, sia impegnato a schierarsi da una parte o dall'altra, invece di conoscere e capire la vera natura del contendere. "L'Iran sfida la comunita' internazionale" sottointende gia' le ragioni di uno contro le ragioni di tutti; non troverete le argomentazioni iraniane in nessuna parte del servizio, se non sotto forma di slogan, che dara' ancora piu' l'impressione di scontro. Stessa musica per le manifestazioni contro il governo, a meno che non siano fatte da interlocutori (sindacati riconosciuti) graditi e collusi al sistema. "Manifestazione anti-tav, imponenti le misure di sicurezza"; e' implicito che tale manifestazione sia pericolosa, tanto e' vero che abbisogna di misure "imponenti".Tutto il servizio vertera' sui (falsi) problemi di ordine pubblico e delle ragioni del contendere, e dei contendenti, non restera' traccia alcuna. Le periferie delle grandi metropoli del Sud Italia appaiono spesso nel loro degrado ambientale, con i problemi di criminalita' e disoccupazione dei giovani; tutto il servizio e' sovrastato da un alone di dispiacere e di impotenza; al massimo, viene fatto qualche riferimento alla politica locale. Non c'e' alcuna traccia delle ragioni del dissesto e delle possibilita' soluzioni, ma noi non c'e' ne' accorgiamo: siamo troppo occupati a dire "poveracci". Stessa tecnica per i paesi del terzo mondo; le immagini di malnutrizione ci devastano, e non ci sfiora neppure l'idea che le corporation siano li' a saccheggiare con il beneplacito del Wto e la connivenza di tutte le istituzioni; parte del bottino giungera' anche da noi, magari sotto le spoglie di cioccolatino.
Non so se avete mai avuto a che fare con un (bravo) assicuratore; a un certo punto, vi chiedera': "Preferisce la polizza da 150 euro o quella da 200? E' una domanda, certo, ma inclusiva del fatto che possiate scegliere solo tra quello che piace a lui. I tg fanno lo stesso, sempre, ogni giorno. "Come si affronta la crisi"? -e' la domanda ai due politici, uno di destra e uno di sinistra-. Tutti e due suggeriranno un paio di cose, apparentemente contrastanti, e nessuno vi dira' che lo stato incassa i soldi della Svezia, e vi restituisce i servizi della Bulgaria; non vi diranno neppure che dopo la pseudo-polemica televisiva andranno allegramente a pranzo insieme, come due attori alla fine dello spettacolo. Questa e' la parte che riguarda l'evocazione della vostra parte infantile, che risultera' sollecitata al punto giusto , tanto da rendervi inoffensivi. Ora pero', ci vuole la caramella, altrimenti non tornerete. La cronaca rosa ha uno spazio sempre piu' ampio in tutti i tg; in alcuni e' arrivata al 35% del tempo. Seguono notizie su mostre canine e fiere della caciotta; si suscita' golosita', si ammicca all'erotismo con chiappette andanti, si mostra l'amore con un senso di superficialita' che rassicura. Si riempe lo spazio con non-notizie che hanno il solo sopo di intorpidirci la mente: la finale della champion, il guiness dei primati, il computer piu' veloce del mondo. Dopo aver solleticato la nostra emotivita', si tranquillizza con facezie di ogni genere, in una sorta di ninna-nanna mediatica. Come dice Sartori : "Sostenere che la cittadinanza nell'era elettronica e' caratterizzata dalla possibilita' di accedere a infinite informazioni sarebbe sostenere che la cittadinanza nel capitalismo consente a tutti di essere capitalisti". Traslando, non possiamo essere tutti ricchi, come non a tutti e' consentito conoscere le notizie piu' rilevanti; anche quando non si possono omettere, si possono deviare, manipolare, e finanche declamare velocemente a mo' di filastrocca tanto da nasconderne il senso. Non vi vedo convinti, ne' spaventati; bene, urge la controprova. Conoscevate il nome del giudice Barillaro ? Sapevate come e' morto la settimana scorsa?.. No ? Andatevi ad informare, e riflettete se era vostro interesse saperlo o no.La facolta' di conoscere e diffondere le informazioni e' nelle mani di ristretti gruppi di potere che si basano sulla legge del piu' forte, e perseguono il solo scopo di mantenere lo "status quo" che prevede l'assoggettamento dei popoli mediante una condizione di miseria morale nell'occidente e di miseria materiale nei paesi del terzo mondo. Gli servite infantili, vi vogliono bambini; queste sono tutte cose che, un uomo, non potrebbe mai tollerare.