L’adolescenza è un periodo di grandi turbolenze, la convivenza con i nostri figli è resa più difficile da tante cattive abitudini. Ma rimediare si può con l’aiuto delle neuroscienze.
Forse neppure Frankenstein nel pieno della sua attività scientifica raggiungeva i livelli di disordine dei nostri ragazzi! Nelle loro camerette I-Pod e I-Pad convivono fra calzini, biglietti della metro, pacchetti di crakers aperti. Le ciocche bionde delle Barbie esplodono dalle porte dell’armadio insieme alle stringhe delle sneakers; Fifa 2015 si intrufola fra le fotocopie di storia; Lego e Playmobil si mescolano a T-shirt e felpe post-film-horror.
Le richieste di fare ordine una volta per tutte si moltiplicano. Ma senza alcun esito.
Altrettanto inascoltati i rimproveri: spegni la luce, porta giù la spazzatura, metti la biancheria sporca nella cesta, apparecchia la tavola. Perché tanta refrattarietà nei confronti di richiami e osservazioni? Perché ci sono giorni in cui i nostri figli ci sembrano irragionevolmente “indomabili”?
Recenti studi neuro-scientifici segnalano che il comportamento “morale” viene rielaborato nell’area prefrontale del cervello.
Questa zona, sede del pensiero logico, del senso di responsabilità, delle capacità decisionali in fase adolescenza è in lavorazione e raggiungerà la sua piena maturità nelle ragazze dopo i 15 anni e nei maschi oltre i 17. C’è di più.
Le neuroscienze ci spiegano che a 12-13 anni il cervello dei ragazzi “rifiorisce” creando nuovi dendriti. Il processo di maturazione del sistema nervoso a questa età è in fase di continuo sviluppo.
Sì, ma come possiamo comportarci come genitori, educatori? Quali sono le strategie adeguate per correggere le cattive abitudini dei nostri adolescenti?
Bambini disobbedienti: L’importanza di ripetere
Tutte le sere è la stessa scena: nostro figlio non vuole apparecchiare, sparecchiare, portare giù l’immondizia.
Eppure qualche volta, da bambino, faceva tutte queste cose e ci accompagnava addirittura in cortile a dividere la carta dalla plastica ed era un bel gioco per lui!
Ora non c’è verso di convincerlo a eseguire questo semplice compito domestico. Lui disobbedisce sistematicamente! A volte si scusa dicendo che deve studiare, altre fa finta di non sentire, altre ancora si ribella chiedendo un’altra mansione, ma non quella!
Mi piace fare un esempio: se faccio passare elettricità su un cavo di rame nudo si crea un corto circuito!
Qualcosa di simile vale per i nostri ragazzi i cui circuiti devono ancora essere ricoperti di mielina, una “guaina isolante” senza la quale il meccanismo comunicazione-regole va in tilt.
Bambini disobbedienti: Come evitare la tensione?
Due le strategie da attivare:
- Prima: indurre la mielinizzazione dei circuiti che, come già detto, sono in continua “fioritura”.
- Seconda: stimolare il numero più alto possibile di connessioni fra neuroni.
La modalità per realizzare i due processi è quella di ripetere tante, tantissime volte, senza stancarsi, tutte le sere, l’azione da compiere: porta giù l’immondizia, metti la biancheria nella cesta.
E’ proprio la reiterazione a favorire la mielinizzazione dei circuiti e la creazione di nuove sinapsi, collegamenti neuronali.
Una volta che il processo è avviato, anche grazie alla ripetizione, la resistenza interna diminuisce, la corrente passa molto più velocemente e il messaggio arriva a segno.
Ricordiamolo: quando i circuiti elettrici sono mielinizzati i segnali viaggiano anche 100 volte più rapidamente!Altra cosa da fare per migliorare la comunicazione è assicurarsi che nostro figlio ci stia ascoltando.
Molto spesso, i ragazzi mancano di consapevolezza periferica: sono cioè completamente assorbiti da qualsiasi attività a cui si stanno dedicando perdendo il contatto con l’ambiente circostante. Se quando non rispondono o sono distratti i genitori alzano la voce il meccanismo si inceppa di nuovo.
Mamma e papà, così facendo, non rafforzano l’abitudine ad ascoltare.
Importante, invece, sostituire i toni alti con una voce pacata più in sintonia con l’attività elettrica del cervello adolescenziale.
Associare una comunicazione non verbale, pollice su, applauso: questa modalità espressiva tocca le aree cerebrali più antiche e mette in moto i centri del piacere, vedi dopamina.
Ma questa molecola, detta della felicità, funziona anche da evidenziatore biochimico nelle aree della memoria!
articolo di Enrico Banchi
Bambini disobbedienti: Le cose che i ragazzi non fanno. by Enrico Banchi