Eccoci qui! Ne è passato di tempo dal mio ultimo articolo, ma sono pronta a rimediare.
A maggio io e Stefania siamo andate ad un seminario sul disegno infantile. È d’obbligo sottolineare che non è certo un seminario di 8 ore che ci illumina sui disegni infantili in modo particolare, e sui disegni degli adolescenti. Ma sicuramente una cosa è apparsa subito chiara: l’osservazione sul disegno è improntato sul tratto.
Come ha notato anche Stefania, noi grafologi abbiamo una piccola marcia in più quando si tratta di andare ad osservare il tratto, avendo un percorso di grafologia nel quale è stato dato rilievo al tratto, indubbiamente è più semplice andare a definire il tratto, è altrettanto vero che in modo particolare per i bambini, come ci ha più volte ripetuto l’insegnante, è estremamente delicato andare a definire le qualità di un bambino. Anche se questo è un bimbo della scuola materna. Il mondo dei bambini e poi degli adolescenti, è da analizzare a fondo e soprattutto è fondamentale sottolineare a chi ne chiede un parere grafologico, usare e sottolineare che quello che appare in quel preciso periodo è semplicemente una fase transitoria di crescita.
La nostra insegnante, grande donna tenuto conto che sono oltre 20 anni che si dedica allo studio degli scarabocchi – disegni sia dei bimbi che degli adolescenti, ci ha fatto visionare alcuni disegni e ci ha dato informazioni utili sul modo di approcciarsi a quei “capolavori” , ma ha tenuto a precisare che non c’è alcuna definizione “standard” sul disegno dell’albero o della casa.
La cosa che mi ha colpito.. in realtà l’ho trovata vagamente “scontata” è il disegno di una adolescente che doveva riprodurre se stessa e il disegno riportava una persona seduta ad un angolo della stanza e raggomitolata . Ora, lasciatemi passare la frase..ma… non che ci voglia un grafologo o uno psicologo per capire lo stato d’animo di un’adolescente che si ritrae in quel modo no? Non si trova certo in un momento “felice e spensierato” della sua vita, ma ciò potrebbe anche semplicemente indicare uno stato d’animo momentaneo. Mi ricordo che a 14 anni, quando frequentavo il Liceo Artistico, erano i disegni ad illuminarmi sul mio reale stato d’animo, ma era del momento, al massimo del giorno. Credo che in modo particolare gli adolescenti, abbiano degli alti e bassi dovuti anche a un no nulla.. o a quello che noi adulti (essendo tali) definiamo “no nulla”.
È vero che con gli adolescenti è più semplice e i disegni sono un supporto della scrittura, ma, al contrario dei bambini, secondo me, l’adolescente ha molta più dimestichezza con quello che è il gesto grafico, il modo di utilizzare la matita, e soprattutto chi ha senso dell’estetico, chi ha dimestichezza con il chiaro – scuro, forse può portare a deviare quello che potrebbe indicare il tratto in un disegno. Abbiamo visto il disegno di un albero il cui “contorno” la cui corteccia dimostrava un tratto che, grafologicamente, si potrebbe definire “difensivo” in realtà quel bel tratto ripassato e scuro io l’ho interpretato come qualcosa di legato esclusivamente al gioco luce ombra al senso di bidimensionalità che può fornire la parte in ombra dell’albero. Sicuramente, mi direte, se c’è una parte di ombra non indispensabilmente bisogna rimarcare il margine dell’albero, basta semplicemente “colorare di nero” il lato in ombra. Ma è altrettanto vero che potrebbe essere un semplice “rinforzo” dell’ombra.
È pur vero che per i bambini, invece, ho capito che c’è veramente una sottilissima differenza tra un tratto “fragile” di un bambino/a fragile quindi, e un bambino/a il cui tratto leggero indichi una semplice “delicatezza”.
Confesso che fare un articolo su un seminario non è cosa semplicissima, ma una cosa è certa: grazie al seminario mi sono “impossessata” di ben due manuali sulla grafia degli adolescenti e sarà mia cura non solo studiarli, ma rendervi partecipi delle mie scoperte!
Filed under: Grafologia