Bambini, Futuri Guerrieri: Orfani, la Recensione

Creato il 26 ottobre 2013 da Marco Giorgio @MarcoGiorgioGM
Per questa recensione buttiamoci sull'acclamata novità del mese: l'attesissima nuova serie targata Bonelli, Orfani. Assoluta novità nella scuderia Bonelli, abbiamo infatti un albo per la prima volta una serie interamente a colori (escludiamo a priori la ristampa di Dylan Dog per il giornale Repubblica, non è che una riedizione!). In ogni caso ci troviamo davanti ad un nuovo colpo di reni del nuovo capoccia di Bonelli, Roberto Recchioni, che già promette interessanti novità sul fronte Dylan Dog, novità che verrano sviscerate nei prossimi post. Spoiler? Drago Nero, e ho detto abbastanza! Trama Il volume si divide in due parti ben distinte temporalmente, la prima introduce la "rottura dell'equilibrio", il tassello del domino che da il via alle vicende narrate. L'incipit ci mostra una Terra tranquilla, alle prese con gli affari di tutti i giorni, finche la terra trema, l'aria si incendia, e poi silenzio. Su gran parte del pianeta si scatena quello che sembra un attacco nucleare, sembra, e magari lo fosse. In mezzo alle macerie radioattive di un'ignota metropoli spagnola, un gruppo di soldati cerca i sopravvissuti, ritrovando solo un gruppetto di bambini, che nella salvezza troveranno una sfortuna ancora più nera. Tutti i pochi bambini sopravvissuti vengono soccorsi e condotti in una base militare, dove la scienziata Jsana Juric spiega l'origine della peggiore calamità mai capitata nella storia del genere umano, causando la morte di un sesto della popolazione mondiale: la Terra ha finalmente trovato tracce di una civiltà aliena, o per meglio dire, è lei che ha trovato la Terra, e l'ha letteralmente presa a calci nel culo.
Lo scopo di questi bambini, anzi, di questi orfani, sarà quello di diventare i migliori soldati della storia, e annientare la minaccia aliena, subendo prima un addestramento che eliminerà i più deboli o inadatti. Il colonnello Takeshi Nakamura, uno dei migliori soldati viventi, si occuperà di questo addestramento, sotto le direttive dell'astuta e crudele scienziata, che vede gli orfani come semplici topi da laboratorio, quale migliore macchina da guerra, quale migliore assassino di chi ha già perso tutto nella vita? "...che Dio ci perdoni per quello che stiamo facendo!" - Colonnello Nakamura "Se Dio esistesse non ci sarebbe bisogno di gente come noi!" - Jsana Juric Come prima prova da superare, gli orfani vengono divisi in squadre, e tramite elicotteri, condotti ad una distanza indefinita dalla base, in mezzo alla natura selvaggia, un solo scopo, sopravvivere e tornare, il resto è scarto. Qui veniamo finalmente a conoscenza della squadra che comprende i protagonisti, la squadra spagnola che comprende il bambino salvato dai soldati all'inizio della narrazione.
Estrazioni sociali diverse, caratteri diversi, bambini e bambine, orfani costretti a collaborare per non morire... La seconda parte della storia si svolge invece diversi anni dopo... ad addestramento concluso. Le astronavi dell'esercito terrestre approdano sul pianeta extrasolare da cui è partito il micidiale attacco alieno, scopo dei soldati: scovare e distruggere l'arma aliena. Il pianeta sembra deserto, tuttavia le forze terrestri vengono attaccate e prossime al massacro, almeno fino all'entrata in scena dei nostri protagonisti. Anni sono passati, addestramenti infernali, quegli orfani sono ora delle inarrestabili macchine di morte.  Commento Da dove cominciare? Dall'intro? Mi è piaciuta parecchio la citazione a Ken il guerriero nelle prime vignette del fumetto, e se ce l'ho vista solo io, beh, liberi di darmi del cretino. Originalità? Nisba, non c'è nulla di nuovo, l'ispirazione a Starship Troopers è palese, compresa la modalità di attacco alla Terra. Senza dimenticare la miriade di giochi su console usciti negli ultimi anni, vedi Halo & co. E questo senco te lo rende un pessimo fumetto? Porca miseria, assolutamente no! È quasi impossibile scrivere qualcosa di originale in un genere di storie come queste, ormai sviscerate e consumate fino all'osso, ciò che rimane, e questo Recchioni l'ha capito benissimo, è riprendere in mano generi e trame classiche, rimescolando le carte, ma di questo parleremo meglio nel prossimo post su Drago Nero! Quanto a spezzare la storia a metà tra presente e futuro (o passato e presente, a vostra scelta), questo tipo di narrazione mi piace parecchio, ma rivolta ai romanzi! In un fumetto di 98 pagine secondo il mio modesto parere è un azzardo, si rischia di sintetizzare troppo entrambe le parti e non valorizzarne nessuna, lo testimonia la scarsa introduzione dei personaggi, e la psicologia un pò carente; capisco che si tratta del numero pilota, quindi non volevano rivelare troppi lati segreti ma se volevano che mi affezzionassi ai personaggi, non è andata per niente bene! Al di là di tutto, è troppo presto per pensarla da partito preso, la fretta appartiene agli sciocchi, spero che nei prossimi numeri la storia entri nel vivo. Ce lo consigli? Sì, non fosse per il passo storico di una casa editrice importante come la Bonelli, però deve piacervi un fumetto che parli di guerra fantascientifica, sono sicuro che ai giovini d'oggi piacerà di più. Ah il numero 0 è online sul sito dellaBonelli, ma sarà distribuito gratis al Lucca Comics&Games, nei negozi della catena Gamestop, e gratis con una spedizione da Multiplayer.com .

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