“Pomeriggio di sole in Alta Pusteria, io e le mie amiche ci abbronziamo a bordo piscina dopo una giornata di camminate. L’atmosfera è distesa: profumo d’erba, brezza, chiacchiericcio soffuso in più lingue straniere. La pace viene rotta all’improvviso da urla belluine seguite da uno scroscio d’acqua: sono i due bambini italiani che, sfuggiti dal controllo parentale, si tuffano a bomba schizzando ovunque. Da quel momento in poi è un susseguirsi di urla, schiamazzi e raccomandazioni a indossare il cappellino.” Leggete il pezzo qui: http://27esimaora.corriere.it/articolo/bambini-italiani
E ovviamente si chiede: “Di chi è la colpa? Dei genitori, ovvio. Che non li frenano, non li controllano, non insegnano le regole del vivere civile e sono troppo occupati a godersi la vacanza per intervenire. Insomma, i bambini italiani sarebbero la proiezione della maleducazione genitoriale.” Tesi che avevo più o meno abbracciato nelle mie piccole note. Ma non è detto…
“«Falso. La maleducazione dei bambini italiani deriva invece da un eccesso di ansia e controllo genitoriale» sostiene Chiara, insegnante, da sempre allergica all’iperprotezionismo italiota fatto di canottiere, cappellini e ore di attesa prima del bagno in mare. (…) I bambini italiani non sono maleducati: sono oppressi. Se i genitori fossero più rilassati, e spiegassero ai loro figli le regole del vivere civile senza urlarle alla bisogna, saremmo tutti più felici».
E anche la presunta buona educazione dei piccoli stranieri viene messa in dubbio da alcune testimonianze. Quali le vostre esperienze, care nonne?
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